29 gennaio 2023 ore 18.42
Festa della Pace
ALLENATI ALLA PACE 2023 - ACR 04/02/ a Stella - G.issimi 20/01 - G.ni 26/01 - Adulti 10/01/ AP Fot
Don Bernardo Domizi
29 gennaio 2023
ore 18.42

ALLENATI ALLA PACE - Festa della Pace 2023  - Giovanissimi 20/01 - Giovani 26/01 - ACR 04/02/ a Stella - Adulti  ad Ascoli 10/02

10 Febbraio incontro per Adulti Diocesano Auditorium Ascoli ore 21,00

L'Azione Cattolica dei Ragazzi della diocesi di Ascoli Piceno organizza:

ALLENATI ALLA PACE - Festa della Pace 2023
Quest'anno presso la comunità parrocchiale di Monsampolo e Stella
Sabato 04 Febbraio 2023
Per tutti i bambini e i ragazzi dai 6 ai 14 anni
Note:
per tutti i bambini e ragazzi, si consiglia di portare merenda al sacco

Programma:

ore 15.00 - Arrivi ed accoglienza (piazza Falcone e Borsellino)
ore 15.30 - spostamento tramite bus navetta verso i luoghi delle feste: Palazzetto dello Sport comunale - Teatro comunale - nuove sale parrocchiali di Stella
ore 18.30 - Celebrazione della "Veglia della Pace" presso la chiesa parrocchiale di Stella, presieduta dal Vescovo Diocesano Mons. Gianpiero Palmieri. Durante la veglia avverrà la cerimonia di consegna del premio NOBEL PACE ACR 2023, alla presenza dei sindaci del territorio. Tutta la comunità è invitata a partecipare.
ore 19.30 - Saluti e ripartenze, "torniamo a casa portando nel cuore la gioia di camminare insieme su sentieri di Pace"

L’ACR festeggia il Mese della Pace

 di Riccardo Luciani

Sabato 4 febbraio si è svolta la festa della Pace ACR, durante la quale i ragazzi, partendo da una riflessione sul gioco di squadra e lo sport, si sono concentrati su tre elementi fondamentali per vivere in pace con sé stessi ma soprattutto con il prossimo: conoscenza, collaborazione e partecipazione. Attraverso le attività i ragazzi hanno potuto cogliere appieno il senso e l’importanza dell’inclusione e del gioco di squadra.

In seguito, durante la “Veglia della Pace”, i ragazzi hanno messo in scena situazioni quotidiane di “non-pace”, che grazie a dinamiche legate alla collaborazione con il prossimo, si sono trasformate in positive.

Il premio Nobel ACR

Per concludere, c’è stata l’assegnazione del Premio Nobel ACR alla parrocchia di San Marcello che insieme alla squadra “Diamo un calcio alla disabilità” ha dimostrato come è possibile includere e coinvolgere all’interno del proprio gruppo anche coloro che definiamo emarginati.

In generale, la festa è il risultato delle riflessioni che i ragazzi dell’ACR hanno portato avanti durante il mese di gennaio su un tema particolarmente legato al gioco di squadra: l’inclusione del prossimo nel proprio gruppo, anche e soprattutto quando si tratta di una persona che per motivi di varia natura resta emarginata. Come se non bastasse, attraverso una “scheda di allenamento” i ragazzi hanno potuto capire come approfondire e migliorare sé stessi, il rapporto con gli altri e quello con Dio.

Insomma, le difficoltà sono tante, ma grazie a conoscenza, collaborazione e partecipazione, si possono creare momenti di accoglienza e integrazione, durante i quali ciascuno con la sua presenza

Da La Vita Picena 10/02

Per il tuo bene. Discorso sul mondo con L’AC

Inserito da | Feb 15, 2023 | | 0 |

Per il tuo bene. Discorso sul mondo con L’AC

Venerdì 10/02 si è tenuto presso l’Auditorium Emidio Neroni l’incontro dal titolo “Per il tuo bene”. Ha partecipato il settore Adulti dell’Azione Cattolica, diocesi di Ascoli Piceno, in occasione del Mese della Pace 2023. Attraverso il dialogo e il confronto, coadiuvati dagli interventi del sociologo dott. Massimiliano Colombi e del vescovo S.E.R. Giampiero Palmieri, sono stati trattati diversi temi a partire dal messaggio della Pace di papa Francesco.
Ne abbiamo parlato con Giuliana Norcini e Laura Morganti, responsabili diocesane del settore Adulti dell’AC (Azione Cattolica).

Veniamo subito al dunque, come si è svolto l’incontro “Per il tuo bene”?

Siamo partiti dal messaggio della Pace degli “accierrini” diocesani, letto dai loro educatori A.C.R. (Azione Cattolica Ragazzi), per poi passare alla lettura del testo del “Piccolo Principe e l’uomo d’affari”. Quest’ultimo così impegnato a contare le “sue” stelle da non degnarsi di salutare il piccolo Principe, come spesso capita agli adulti di oggi. Essi sono troppo impegnati nel fare, piuttosto che nell’essere.

Arriviamo quindi alla riflessione sul paragrafo 5 del messaggio del Papa affidata agli ospiti (sopracitati) che, moderati dalla dott.ssa Margherita Anselmi, hanno approfondito il rapporto che esiste tra “io” e “noi”. Tra l’isolamento (subìto) o l’io (scelto), per comprendere quanto riguarda solo me e quanto ha ricadute anche sugli altri.

Quali temi sono stati approfonditi?

Ci siamo dati appuntamento per riflettere sul messaggio della pace di papa Francesco. In particolare, sul paragrafo 5, in cui il Santo Padre, alla domanda “Cosa, dunque, ci è chiesto di fare?”, invita i cristiani a lasciarsi “cambiare il cuore dall’emergenza che abbiamo vissuto. Di permettere cioè che, attraverso questo momento storico, Dio trasformi i nostri criteri abituali di interpretazione del mondo e della realtà. […] dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un “noi” aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta. Dobbiamo creare le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune”.

Di qui la scelta del titolo “Per il tuo bene”, certi che il bene guarda al NOI. Solo rimettendo al centro la parola INSIEME e il bene per l’altro che “nella fraternità e nella solidarietà, costruiamo la pace”.

Quindi è stato un incontro relativo solo al parallelismo tra bene e pace?

Assolutamente no, anzi, si è parlato nel concreto di famiglia, lavoro, guerra e di tutte quelle fragilità emerse nel post-covid.

Ad oggi la rete sociale appare disgregata. Le famiglie sono spesso sole, vivono dietro la porta di casa, poco aperte al mondo esterno, sul posto di lavoro spesso siamo indifferenti alla criticità altrui.

Per non parlare della pandemia che ha fatto affiorare insicurezze che rischiano di paralizzarci. Queste devono diventare, tuttavia, l’occasione per discernere e progettare nuovi percorsi, anche dentro le nostre comunità parrocchiali dove la fede da atto di mera adesione al “così si è sempre fatto” ci chiede con rinnovata maturità di trasformarsi in atto di affidamento al Signore.

E infine la guerra. Ci si è interrogati se ci tocca da vicino solo quando le bollette aumentano o se è, invece, l’occasione per riflettere insieme, per intraprendere nuovi cammini, come singoli, come associazione e come comunità.
Solo abbandonando le catene delle nostre vecchie abitudini, le nostre “comodità” ed allenandoci ad osare novità, a partire da un’amicizia profonda con il Signore, potremo andare incontro a un bene per tutti e di tutti.
Perché nessuno si salva da solo.

di Gianluigi Canistro