19 aprile 2025 ore 13.32
Vita parrocchiale
Auguri di Santa Pasqua 2025 con le parole dei Vescovi Tonino Bello e Gianpiero Palmieri
Don Bernardo Domizi
19 aprile 2025
ore 13.32

Auguri di Santa Pasqua 2025 con le parole del Vescovo Tonino Bello: Auguri davvero, auguri di Cuore

e del Messaggio del Vescovo Gianpiero Palmieri per la Pasqua: “Coraggio! Accanto a te c’è il Signore

https://youtu.be/oGsTlH6qH6k?si=xM9jF5mHQdF4jtx_    (Video messaggio del Vescovo Giampiero - selezione e chilla apri link)

 
GLI AUGURI DI PASQUA DI DON TONINO BELLO
Cari amici, come vorrei che il mio augurio, invece che
giungervi con le formule consumate del vocabolario di
circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno
sguardo profondo, con un sorriso senza parole!
Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di
un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che
non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace!
Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi capire di
quanto amore intendo caricarla: “coraggio”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri
destini. La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto
planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla.
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano
di voi.
Coraggio, disoccupati.
Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad
accorciare sogni a lungo cullati.
Coraggio, gente solitaria, turba dolente e senza volto.
Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che
la povertà morale ha avvilito.
Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è
morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non
rotoli via. Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione.
La Pasqua frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i
soprusi, e perfino la morte, dal versante giusto: quello del «terzo giorno».
Da quel versante le croci sembreranno antenne, piazzate per farci udire la musica del
cielo. Le sofferenze del mondo non saranno per noi i rantoli dell’agonia, ma i travagl

del parto. E le stigmate, lasciate dai chiodi nelle nostre mani crocifisse, saranno le
feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d’ora le luci di un mondo nuovo.
Pasqua, festa che ci riscatta dal nostro passato! Allora, Coraggio! Non temete!
Non c’è scetticismo che possa attenuare l’esplosione dell’annuncio: “le cose vecchie
sono passate: ecco ne sono nate nuove”.
Cambiare è possibile. Per tutti. Non c’è tristezza antica che tenga. Non ci sono
squame di vecchi fermenti che possano resistere all’urto della grazia…
La strada vi venga sempre dinanzi e il vento vi soffi alle spalle e la rugiada
bagni sempre l’erba cui poggiate i passi. E il sorriso brilli sempre sul vostro volto. E il
pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità. E qualora dovesse
trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore, ci sia sempre qualcuno pronto ad
asciugarvele. Il sole entri a brillare prepotentemente nella vostra casa, a portare
tanta luce, tanta speranza e tanto calore.
Vostro don Tonino, vescovo