03 ottobre 2004 ore 21.47
CAMMINO ASSEMBLEARE DI AC 2004-2005
03 ottobre 2004
ore 21.47

Questo sussidio contiene una serie di incontri per preparare ragazzi, giovani ed adulti ad un esercizio di democrazia come l'assemblea elettiva che è soprattutto esercizio di profezia. Un'AC che si rinnova è un'AC che guarda al futuro.

Ci piace l'AC perché è democratica. Ci piace l'AC perché tutti partecipano attivamente: ragazzi, giovani, adulti.Ci piace l'AC perché non c'è un leader, c'è un presidente, un responsabile. Ci piace l'AC perché le parole sono importanti: Un presidente è l'espressione del voto, delle speranze, delle attese, dei progetti di tanti!Un responsabile fa una scelta di servizio! Non c'è potere in AC, c'è una scelta ministeriale nel senso etimologico della parola...c'è chi amministra una cosa che non appartiene a lui ma alla Chiesa intesa come comunità dei credenti.

diocesi di Ascoli Piceno
AZIONE CATTOLICA ITALIANA
diocesi di Ascoli Piceno
___________________________________
Cammino Assembleare
2004/2005
Cammino Assembleare 2004/2005
diocesi di Ascoli Piceno

PREMESSA
La qualità dell’appartenenza all’Azione Cattolica è per noi  un’attenzione continua, perché traduce la forma con cui si è scelto di  essere discepoli del Signore e annunciatori del Suo Vangelo. Pertanto  la proposta è un’attenzione di accoglienza e di annuncio verso il prossimo.  Il cammino del “dopo Loreto”, cammino fatto di quotidianità, di formazione,  di crescita personale, deve puntare ad arrivare al cuore delle  persone, e attraverso le nostre assemblee (parrocchiali e diocesane), dobbiamo essere consapevoli di quello che andiamo nella condivisione a decidere insieme. Ecco perché il centro diocesano ha pensato ad un “cammino assembleare”, fatto di cinque momenti comuni per tutte le associazioni parrocchiali,
in cui cercheremo ove è possibile di dettare i tempi di questa  nostro essere Azione Cattolica.
La qualità della vita associativa, è il primo modo di promuovere l’AC, come la più immediata proposta di formazione che offriamo a tutti i nostri appartenenti.
Tutte le parrocchie sono pregate alla fine del percorso di redigere un piccolissimo documento che serva come base di discussione sia per le assemblee parrocchiali sia soprattutto per quella diocesana.
1° momento – fine ottobre/inizio novembre – E’ il verificarsi di quello che siamo e che vorremmo essere, come singoli e come gruppo di A.C., interrogandoci attraverso le parole del Santo Padre.
Da questo incontro dovrebbe svilupparsi l’inizio del nostro cammino assembleare, fatto di dubbi, di domande, di bisogno di crescita, ma anche di certezze quelle dateci dall’appartenenza alla Chiesa e al Signore.
2° momento – 12/13/14 novembre – Campo Educatori – Il nuovo  progetto formativo traccia la figura dell’educatore e dell’animatore,  con le sue caratteristiche, con le sue responsabilità personali e comunitarie,  nei confronti dell’associazione e della comunità. Attraverso  l’educazione passa oggi come non mai la qualità dell’umanità di domani. Il servizio all’educazione come una scelta che lascia il segno
nella coscienza dell’educatore. La cura delle persone, del loro cammino con il Signore, del loro percorso di vita.  
3° momento – fine novembre – l’appartenenza all’AC. – E’ una scelta motivata, non occasionale, rinvigorita dal forte senso di appartenenza. Da questo punto di vista si deve prendere in considerazione anche il cambiamento strutturale dell’adesione. Mentre fino all’anno scorso si aderiva ogni anno, dal prossimo 8 dicembre l’adesione viene data una volta ed è per sempre. Non si dichiara più l’adesione, ma
al contrario si deve dichiarare la “non adesione”. Ecco quindi che l’adesione va vissuta come la conferma da rinnovare ogni anno di una scelta di fondo fatta in risposta ad una proposta di fede e di formazione.
4° momento – in Avvento - La spiritualità del Cristiano nel mondo di oggi, dell’aderente all’A.C. e del suo modo di viverla nella quotidianità. Le scelte di fondo dettate dall’essere più che dall’apparire. La centralità
delle persone; L’AC che è esperienza di persone per le persone.
5° momento – Inizio di Gennaio – Responsabilità e pace – Le responsabilità che ciascun Cattolico ha nel quotidiano della sua vita, nei rapporti con gli altri, nelle scelte personali che vengono fatte. Responsabilità
e condivisione in Associazione, verso il gruppo di appartenenza o verso le persone che si animano.
“Va e racconta quello che il Signore ti ha fatto”, Azione cattolica dell’annuncio e dell’incontro.

1° Scheda – OTTOBRE
SANTI… OGNI GIORNO
Bene! Siamo finalmente arrivati ad un altro momento “straordinario” del nostro cammino associativo : apriamo il cammino assembleare in parrocchia con il primo degli incontri di avvicinamento all’assemblea diocesana del 20 febbraio 2005.
E’ un’occasione per fare il punto sugli ultimi anni e chiarire le “prove” che ci attendono. Non un momento per dire “quanto siamo stati bravi”, ma un’occasione per fare sintesi e riscoprire quanto l’A.C. sia parte della vita di ognuno, come la sogniamo e come la vediamo in concreto. Eh! Già!Da dire ce n’è…ma la cosa più importante è raccogliere le provocazioni e gli spunti per poi riflettere INSIEME! Ora si può
cominciare a….
PREGHIERA INIZIALE
Per la preghiera iniziale prendiamo spunto da un brano del diario di Alberto Marvelli:

Una meta mi sono prefisso di raggiungere ad ogni costo con l’aiuto di Dio. Meta alta, sublime, preziosa, desiderata da tempo, ma finora mai attuata: essere santo, apostolo, studioso, puro, forte. Non stare mai un attimo in ozio. Forse è presunzione? Forse credo di essere così forte da riuscire? Lo sai, o Signore, nulla io posso da me, sono il più miserabile di questa terra, confido completamente nel tuo aiuto e da parte
mia cercherò di mettere la maggior volontà possibile. La nostra vita deve essere una continua lotta per vincere le tentazioni, deve essere una continua ascesa spirituale, un continuo miglioramento e perfezionamento della nostra vita morale. Perciò questo processo di miglioramento non deve conoscere sosta, né rallentamenti, ma deve essere perseguito con un crescendo sempre maggiore, man mano che riusciamo a dominare e vincere noi stessi e le nostre passioni. Il nostro procedere nella vita spirituale deve essere un salire continuo e deciso, somma delle esperienze precedenti e delle grazie attuali continue che il Signore costantemente elargisce. Devo progredire continuamente, gradino per gradino, giorno per
giorno, minuto per minuto, sempre aspirando a quella che è la vetta massima, Dio. Lo devo, lo voglio. “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”. Questo ha detto Gesù. Questo dobbiamo raggiungere, almeno per quanto sta in noi e nella nostra volontà.
Alberto

…...PER GRUPPI ADULTI
confronto persona
le
Nella prima parte dell’incontro ciascun componente del gruppo è invitato ad un confronto personale con il discorso del Santo Padre all’Assemblea Nazionale Straordinaria.
Le singole persone si “specchiano” in silenzio (15 minuti) con l’ideale di Azione Cattolica proposto dal Santo Padre lasciandosi provocare e confrontandolo con il proprio essere AC.
Il Papa si rivolge direttamente a te, laico di AC:
• “La Chiesa ha bisogno di te, ha bisogno di un laico che nell’Azione Cattolica ha incontrato una scuola di santità, in cui ha imparato a vivere la radicalità del Vangelo nella normalità quotidiana.”
• “La Chiesa ha bisogno di te, perché hai scelto il servizio alla Chiesa particolare… perché hai fatto della parrocchia il luogo in cui girno per giorno esprimere una dedizione fedele e appassionata…
• “La Chiesa ha bisogno di te, perché l’Azione Cattolica è ambiente aperto e accogliente...
• “La Chiesa ha bisogno di te, perché non smetti di guardare al mondo con lo sguardo di Dio…
in gruppo
In questa seconda parte si apre il confronto/discussione da cui deve scaturire come il gruppo e l’associazione parrocchiale vive quelle stesse indicazioni del Santo Padre.
Il gruppo si può aiutare oltre che con la lettura delle parole del Papa anche con alcune provocazioni:
• Perché i vescovi chiedono la presenza dell’AC nella parrocchia? Perché proprio l’AC e non un'altra associazione o movimento?
• Perché l’AC fa fatica a entrare nelle parrocchie? Perché alcuni sacerdoti non danno o non riescono a dare sostegno all’associazione?
• Qul è il valore aggiunto che porta l’AC in una parrocchia? Cosa ci guadagna la parrocchia ad avere l’AC? E cosa perde quella che non ce l’ha? Al termine dell’incontro si possono consegnare dei brevi stralci di testo che presentino le figure dei nuovi beati, esempi di santità nel quotidiano.

Alcuni stralci dal messaggio di Giovanni Paolo II all’Assemblea nazionale straordinaria dell’Azione Cattolica (Roma, 12-14 settembre 2003)
Carissimi partecipanti all'Assemblea Straordinaria
dell'Azione Cattolica Italiana!
…….."La Chiesa non può fare a meno dell'Azione Cattolica": così vi dicevo l'anno scorso, durante l'XI vostra Assemblea. Così vi ripeto al termine di un anno particolarmente intenso, dedicato al cammino di rinnovamento dell'ACI. La Chiesa ha bisogno di voi, ha bisogno di laici che nell'Azione Cattolica hanno incontrato una scuola di santità, in cui hanno imparato a vivere la radicalità del Vangelo nella normalità
quotidiana. I Beati, usciti dalle vostre file e i Venerabili come Alberto Marvelli, Pina Suriano e
Don Antonio Seghezzi vi spronano a continuare a fare della vostra Associazione un luogo dove si
cresce come discepoli del Signore, alla scuola della Parola, alla mensa dell'Eucaristia; una palestra
dove ci si allena a esercitare l'amore e il perdono, per imparare a vincere il male con il bene,
per tessere con pazienza e tenacia una rete di fraternità che abbraccia tutti, soprattutto i più poveri.
Cari giovani ed adulti dell'Azione Cattolica! La vostra Associazione si rinnova se ogni suo
membro riscopre le promesse del Battesimo, scegliendo con piena consapevolezza e disponibilità
la santità, cristiana come la misura alta della vita cristiana ordinaria", nelle condizioni
quotidiane della vita (Novo millennio ineunte, 31). Occorre per questo lasciarsi plasmare
dalla liturgia della Chiesa, coltivare l'arte della meditazione e della vita interiore, praticare ogni anno
gli esercizi spirituali. Fate in modo, carissimi, che ogni vostro gruppo sia una vera scuola di
preghiera e che ad ogni socio sia assicurato l'aiuto per il discernimento e la fedeltà alla propria
vocazione. La Chiesa ha bisogno di voi, perché avete scelto il servizio alla Chiesa particolare e alla
sua missione come orientamento del vostro impegno apostolico; perché avete fatto della
parrocchia il luogo in cui giorno per giorno esprimere una dedizione fedele e appassionata.
In questo modo continuate a tener vivo lo spirito missionario di quelle donne e uomini
di Azione Cattolica che nell'umiltà e nel nascondimento hanno contribuito a rendere più
vive le comunità cristiane nelle varie parti del Paese. Vi esorto a mettere tutte le vostre energie a servizio della comunione, in stretta unità con il Vescovo, collaborando con lui e con il Presbiterio nel "ministero della sintesi", per intrecciare trame sempre più fitte di quella comunione cordiale, che è intensamente umana proprio perché autenticamente cristiana. Aiutate la vostra parrocchia a riscoprire la passione per l'annuncio del Vangelo e a coltivare la sollecitudine pastorale che va in cerca di tutti per aiutare ciascuno a sperimentare la gioia dell'incontro con il Signore. Che ogni comunità, anche per la vostra presenza, brilli nei quartieri delle vostre città e nei vostri paesi come segno vivo della presenza di Gesù", Figlio di Dio
che è venuto ad abitare in mezzo a noi! La Chiesa ha bisogno di voi, perché l'Azione Cattolica è ambiente aperto e accogliente, in cui chiunque può esprimere la propria disponibilità al servizio, trovare utili occasioni di dialogo formativo in un clima atto a favorire scelte generose. Nella vostra Associazione ci
sono testimoni e maestri disposti ad accompagnare il cammino dei fratelli verso una fede convinta,
matura e capace dì testimonianza nel mondo. Vi raccomando di dare valore a una formazione solida, adeguata all'urgenza della nuova evangelizzazione. Abbiate sempre cura di ogni persona e aiutate tutti a difendere il tesoro della fede diffondendolo in ogni ambiente di vita. Che l'Azione Cattolica ridiventi per un numero crescente di persone e di comunità la grande scuola della spiritualità laicale e dell'apostolato
associato! La Chiesa ha bisogno di voi, perché non smettete di guardare al mondo con lo sguardo di
Dio e così riuscite a scrutare questo nostro tempo per cogliere in esso i segni della presenza
dello Spirito. Avete nella vostra tradizione grandi testimonianze di laici che hanno dato un
contributo determinante alla crescita della città dell'uomo. Continuate a porre a disposizione delle città e dei paesi, dei luoghi del lavoro e della scuola, della sanità e del tempo libero, della cultura, dell'economia e della politica presenze competenti e credibili, capaci di contribuire a fare del mondo di oggi il grande cantiere della civiltà dell'amore.

L'Azione Cattolica aiuti la comunità ecclesiale a sottrarsi all'insidia dell'estraneazione dai problemi della
vita e della famiglia, della pace e della giustizia, e testimoni la fiducia nella forza rinnovatrice e trasformatrice del cristianesimo. In questo modo potrà incidere efficacemente nella società civile, per
la costruzione della casa comune, nel segno della dignità e della vocazione dell'uomo, secondo le
linee del "Progetto culturale" della Chiesa italiana.
Cari membri dell'Azione Cattolica, mentre incoraggio voi ad esplorare sempre più a fondo la ricchezza
del vostro carisma, esorto le comunità diocesane e parrocchiali a considerare con
nuova attenzione la vostra Associazione come luogo di crescita della vocazione laicale e
come tirocinio in cui si impara ad esprimerla con sempre maggiore maturità.

Alcuni stralci dall’omelia di Giovanni Paolo II a Montorso
5 settembre 2004
Oggi il Signore, attraverso l’evento della beatificazione di questi tre servi di Dio (Pedro Tarrés i
Claret, Pina Suriano, Alberto Martelli), vi dice: il dono più grande che potete fare alla Chiesa e
al mondo è la santità.
Vi stia a cuore ciò che sta a cuore alla Chiesa: che molti uomini e donne del nostro tempo siano
conquistati dal fascino di Cristo; che il suo Vangelo torni a brillare come luce di speranza per i poveri,
i malati, gli affamati di giustizia; che le comunità cristinane siano sempre più vive, aperte, attraenti;
che le nostre città siano ospitali e vivibili per tutti; che l’umanità possa seguire le vie della
pace e della fraternità.
A voi laici spetta di testimoniare la fede mediante le virtù che vi sono specifiche: la fedeltà
e la tenerezza in famiglia, la competenza nel lavoro, la tenacia nel servire il bene comune,
la solidarietà nelle relazioni sociali, la creatività nell’intraprendere opere utili
all’evangelizzazione e alla promozione umana. A voi spetta pure di mostrare – in stretta comunione
con i Pastori – che il Vangelo è attuale, e che la fede non sottrae il credente alla
storia, ma lo immerge più profondamente in essa.
Coraggio, Azione Cattolica!....

…...PER GIOVANI E GIOVANISSIMI
L’IDEA
Il percorso proposto parte dalle riflessioni del singolo sull’A.C. che ha sperimentato finora (qualità della vita del gruppo, esperienza parrocchiale e dell’associazione diocesana) per poi aprirsi al confronto
con il proprio gruppo tramite un’attività che stimola a riconoscere il divario che c’è tra l’associazione ideale e quella reale, incentivando ciascuno ad assumere un atteggiamento positivo per costruire insieme quell’A.C. bella e viva che abbiamo nel cuore.
L’ATTIVITA’
Per stimolare ogni componente del gruppo a riflettere sull’A.C. : Si divide il gruppo in due/quattro squadre (a seconda della consistenza numerica dei giovani/ssimi) ad ognuna delle quali viene
dato un tempo di circa 5 minuti per prepararsi su di un tema:
A. La Chiesa ha bisogno di te, ha bisogno di laici che nell'Azione Cattolica hanno incontrato una scuola di santità
B. La Chiesa ha bisogno di te, perché hai scelto il servizio alla Chiesa particolare
C. La Chiesa ha bisogno di te, perché l'Azione Cattolica è ambiente aperto e accogliente
D. La Chiesa ha bisogno di te, perché non smetti di guardare al mondo con lo sguardo di Dio
Poco prima che ogni squadra sia chiamata (tramite un portavoce) ad argomentare relativamente al proprio tema, ad un’altra verrà consegnata una busta contenente: un elenco di 5 parole ed il testo originale da cui è tratto il tema degli avversari. Sarà, infatti, compito dei detentori di tali informazioni verificare che
nel discorso dell’altro gruppo siano citate alcune delle parole segnalate ed al termine della prestazione degli avversari indicare quali e quante delle stesse sono state utilizzate , per poi leggere insieme lo stralcio del messaggio del Papa all’A.C. che le conteneva.
Le 5 parole:
A. Per i Giovanissimi: Per i Giovani:
Vangelo / Parola Parola
Quotidiana / Vita cristiana ordinaria Vita cristiana ordinaria
Battesimo Battesimo
Preghiera Preghiera
Vocazione / Beati Vocazione/Beati
B. Per i GiovanissimiI
• Parrocchia / Comunità cristiana
• Collaborazione con sacerdoti e Vescovi /Collaborazione con la gerarchia
Incontro con Cristo
Annuncio
Quartiere / Città
Per i Giovani:
Comunità cristiana
Collaborazione con la gerarchia
Incontro con Cristo
Annuncio
Quartiere / Città
C. Per i Giovanissimi Per i Giovani:
Disponibilità Servizio
Dialogo Scelte genrose
Aiutare tutti Cammino
Fede Aver cura
Fratelli Spiritualità
D. Per i Giovanissimi ed i Giovani:
Nostro tempo
Testimonianze
Uomo
Almeno tre di queste: tempo libero, lavoro, scuola, cultura , economia, politica
I 5 brani
(tratti dal Messaggio del Papa per l’Assemblea nazionale straordinaria del 12-14 settembre 2003):
A. "La Chiesa non può fare a meno dell'Azione Cattolica": così vi dicevo l'anno scorso,
durante l'XIa vostra Assemblea. Così vi ripeto al termine di un anno particolarmente
intenso, dedicato al cammino di rinnovamento dell'ACI.
La Chiesa ha bisogno di voi, ha bisogno di laici che nell'Azione Cattolica hanno
incontrato una scuola di santità, in cui hanno imparato a vivere la radicalità del
Vangelo nella normalità quotidiana. I Beati, usciti dalle vostre file e i Venerabili come
Alberto Marvelli, Pina Suriano e Don Antonio Seghezzi vi spronano a continuare
a fare della vostra Associazione un luogo dove si cresce come discepoli del Signore,
alla scuola della Parola, alla mensa dell'Eucaristia; una palestra dove ci si
allena a esercitare l'amore e il perdono, per imparare a vincere il male con il bene,
per tessere con pazienza e tenacia una rete di fraternità che abbraccia tutti, soprattutto
i più poveri.
Cari giovani ed adulti dell'Azione Cattolica! La vostra Associazione si rinnova se
ogni suo membro riscopre le promesse del Battesimo, scegliendo con piena consapevolezza
e disponibilità la santità, cristiana come la misura alta della vita cristiana
ordinaria", nelle condizioni quotidiane della vita (Novo millennio ineunte, 3- 1). Occorre per questo lasciarsi plasmare dalla liturgia della Chiesa, coltivare l'arte
della meditazione e della vita interiore, praticare ogni anno gli esercizi spirituali.
Fate in modo, carissimi, che ogni vostro gruppo sia una vera scuola di preghiera e
che ad ogni socio sia assicurato l'aiuto per il discernimento e la fedeltà alla propria
vocazione.
B. La Chiesa ha bisogno di voi, perché avete scelto il servizio alla Chiesa particolare
e alla sua missione come orientamento del vostro impegno apostolico; perché avete
fatto della parrocchia il luogo in cui giorno per giorno esprimere una dedizione
fedele e appassionata. In questo modo continuate a tener vivo lo spirito missionario
di quelle donne e uomini di Azione Cattolica che nell'umiltà e nel nascondimento
hanno contribuito a rendere più vive le comunità cristiane nelle varie parti del
Paese.
Vi esorto a mettere tutte le vostre energie a servizio della comunione, in stretta unità
con il Vescovo, collaborando con lui e con il Presbiterio nel "ministero della
sintesi", per intrecciare trame sempre più fitte di quella comunione cordiale, che è
intensamente umana proprio perché autenticamente cristiana. Aiutate la vostra
parrocchia a riscoprire la passione per l'annuncio del Vangelo e a coltivare la sollecitudine
pastorale che va in cerca di tutti per aiutare ciascuno a sperimentare la
gioia dell'incontro con il Signore. Che ogni comunità, anche per la vostra presenza,
brilli nei quartieri delle vostre città e nei vostri paesi come segno vivo della presenza
di Gesù", Figlio di Dio che è venuto ad abitare in mezzo a noi!
C. La Chiesa ha bisogno di voi, perché l'Azione Cattolica è ambiente aperto e accogliente,
in cui chiunque può esprimere la propria disponibilità al servizio, trovare
utili occasioni di dialogo formativo in un clima atto a favorire scelte generose. Nella
vostra Associazione ci sono testimoni e maestri disposti ad accompagnare il cammino
dei fratelli verso una fede convinta, matura e capace dì testimonianza nel
mondo.
Vi raccomando di dare valore a una formazione solida, adeguata all'urgenza della
nuova evangelizzazione. Abbiate sempre cura di ogni persona e aiutate tutti a difendere
il tesoro della fede diffondendolo in ogni ambiente di vita. Che l'Azione
Cattolica ridiventi per un numero crescente di persone e di comunità la grande
scuola della spiritualità laicale e dell'apostolato associato!
D. La Chiesa ha bisogno di voi, perché non smettete di guardare al mondo con lo
sguardo di Dio e così riuscite a scrutare questo nostro tempo per cogliere in esso i
segni della presenza dello Spirito. Avete nella vostra tradizione grandi testimonianze
di laici che hanno dato un contributo determinante alla crescita della città dell'uomo.
Continuate a porre a disposizione delle città e dei paesi, dei luoghi del lavoro e
della scuola, della sanità e del tempo libero, della cultura, dell'economia e della
politica presenze competenti e credibili, capaci di contribuire a fare del mondo di
oggi il grande cantiere della civiltà dell'amore. L'Azione Cattolica aiuti la comunità
ecclesiale a sottrarsi all'insidia dell'estraneazione dai problemi della vita e della famiglia,
della pace e della giustizia, e testimoni la fiducia nella forza rinnovatrice e
trasformatrice del cristianesimo. In questo modo potrà incidere efficacemente nella
società civile, per la costruzione della casa comune, nel segno della dignità e della
vocazione dell'uomo, secondo le linee del "Progetto culturale" della Chiesa italiana.

¨ L’educatore lancia una provocazione:
“Cosa ci guadagno io a stare in A.C. ? Cosa ci perdo?”
¨ Per stimolare il gruppo ad impegnarsi in concreto perché l’associazione
parrocchiale possa essere così come la si vorrebbe, viene proposto di
completare la seguente tabella:
COME
CON CHI
XKè
VORREI
CHE
FOSSE…
E
INVECE…
COMINCIAMO
DA…

… PER GRUPPI ACR
Preghiera iniziale
Canto
Lettura di Mt 20, 1
Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all`alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. A turno alcuni ragazzi leggono una frase ciascuno:
(Questa parte può essere sostituita con i 3 si)
E’ bella una vigna dove c’è posto anche per i ragazzi.
E’ bello che qualcuno si fidi di noi e metta tra le nostre mani ciò che ha di più prezioso, chiedendoci di coltivarlo e custodirlo.
E’ bello pensare che c’è qualcuno contento che non stiamo tutto il giorno far niente e ci chiama a lavorare con lui.
E’ bello impegnarsi sapendo che con la nostra creatività e la nostra fatica possiamo rendere più bella la vigna.
E’ bello avere a che fare con un padrone della vigna generoso (qualcuno dice fin troppo generoso) piuttosto che con uno spilorcio.
E’ bello scoprire che questa vigna è grande come il mondo.
E’ bello sapere che il Regno dei Cieli è come questo padrone della vigna.
E’ bello riconoscere che questo vangelo parla di me e di noi, non di chissachi.
E’ bello scoprire dalle parole di Gesù che questo non è solo un racconto, ma è l’appello che Dio rivolge a tutti: “Andate anche voi nella mia vigna”.
Tutti insieme:
Con te non abbiamo paura
Signore Gesù tu sei con noi,
cammini con noi e la nostra vita è preziosa ai tuoi occhi.
Della nostra umanità fai la tua casa,
abiti nelle nostre città, nelle nostre comunità,
nella nostra associazione.
Con tutta l’Azione Cattolica anche noi diciamo il nostro SI.
Con te non abbiamo paura,
camminiamo sulla strada che hai tracciato per noi
e vogliamo vivere la vita come l’hai vissuta tu.
Anche noi Signore vogliamo lavorare nella tua vigna.
Canto finale

Attività per le ELEMENTARI
Scopo
I ragazzi verificano la situazione del gruppo confrontandosi con i tre SI detti da tutti gli accierrini all’incontro nazionale e evidenziano gli aspetti positivi e quelli negativi che il gruppo vive in rapporto ad essi. Individuano i valori che fanno crescere l’ACR e quindi tutta l’associazione.
Attività
I ragazzi sono chiamati a comporre una bellissima melodia. La melodia del gruppo ACR!!
Nella sede del gruppo trovano, appeso ad una parete un pentagramma musicale vuoto, senza
chiave e note musicali. E una grande cesta con delle note musicali preparate precedentemente
dall’educatore. Ogni nota ha un significato diverso e cioè un valore o un aspetto che il gruppo
ACR dovrebbe o non dovrebbe vivere. I ragazzi dopo aver riletto (o “ridetto”) i tre SI, scelgono le note che rendono bello il gruppo e le attaccano nel pentagramma mentre mettono quelle i cui è più
difficile riuscire sul cartellone ma sotto il pentagramma. A questo punto il pentagramma è pieno di note ma non riesce ad esprimere una melodia perché manca la chiave.
Con l’aiuto dell’educatore i ragazzi comprendono che l’unico modo per vivere i valori che sono stati scelti precedentemente è incontrare Gesù e abbandonarsi a lui. Ecco quindi che la chiave per suonare le note, è Cristo! I ragazzi posizionano la chiave all’inizio del pentagramma. E si impegnano con l’aiuto di Gesù e della preghiera a migliorare anche negli aspetti negativi e a “spostare” le note rimaste sotto il pentagramma per creare così una melodia ancora più bella.
Il cartellone con il pentagramma potrà essere portato in dono all’offertorio durante la messa della comunità come impegno del gruppo nel vivere i valori scelti.

Per i gruppi 6/8
I valori positivi e negativi possono essere già scritti sulle note. Magari si può variare l’attività con una piccola caccia al tesoro per trovare le note e la chiave.
Per i gruppi 9/11
I ragazzi non trovano i valore sulle note ma li scoprono attraverso il confronto con i tre SI.                               Attività per le MEDIE
Scopo
I ragazzi si confrontano con i 3 SI pronunciati da tutti gli acierrini in occasione dell’incontro nazionale verificando se il loro modo di essere Ragazzi di AC li rispecchia pienamente e si impegnano concretamente a vivere da protagonisti il loro essere AC.
Attività
Nella prima parte dell’incontro i ragazzi fanno una verifica sul proprio cammino personale e di gruppo. Riflettono sui tre si pronunciati davanti al Santo Padre mettendo in evidenza se il loro fare ACR li rispecchia
pienamente. Una volta affrontata questa discussione costruttiva e anche un po’ critica sul loro essere devono costruire i cardini e la bellezza dell’ACR. Le scoperte fatte durante il confronto con i tre SI e la discussione, chiariscono cosa è l’ACR e diventano le basi per contribuire a costruirla come vorrebbero
che fosse. I ragazzi sintetizzano il tutto con delle parole che rappresentano l’ACR e i loro sogni su di
essa (es. gioia, incontro, preghiera, comunione, gratuità, ascolto, condivisione, servizio……..)
Dopo aver individuato queste caratteristiche i ragazzi scelgono dei brani di canzone che “trasmettano” i significati delle parole scelte. Ad ogni parola sarà collegato quindi un piccolo brano musicale del loro
autore preferito o comunque un brano che rispecchi quella parola. E’ importante che l’educatore fornisca ai ragazzi più cd possibili e lettori per dare così la possibilità di ascoltare e scegliere i brani.
Tutti i brani saranno riportati su un cartellone mettendo in evidenza la parola che li rappresenta come impegno di ognuno di loro a realizzare quello per cui hanno lavorato. Va spigato inoltre che questo è
l’impegno dell’ACR in un’ottica di rinnovamento in cui loro sono i protagonisti.

I 3 SI detti dai Ragazzi di Azione Cattolica all’incontro nazionale ad Ancona
Amico mio,
è nel tuo mondo che io vengo a cercarti,
nella tua casa, nel tuo paese, nella tua città…
mi interessano tutte le cose che fai:
quello che sogni, quello che ti piace tanto
e quello in cui senti di fare più fatica.
Ricordati che io ti voglio bene gratis!
Fammi un po’ di posto e abiterò con te.
Non tenermi fuori dalla porta come si fa con un estraneo.
Vuoi accogliermi come compagno nella tua vita?
SI’, ECCOMI SIGNORE
Non preoccuparti se non sei abbastanza bravo,
se a volte hai paura di non farcela,
io non sono il Dio dei forti e degli spacconi,
io sono il Dio dei piccoli e degli umili,
di chi sa riconoscere i propri limiti e non se ne vergogna.
Figlio, tu sei mio figlio, fidati di me,
basta che tu metta a disposizione gratuitamente
quello che hai ricevuto, anche se ti sembra poco,
ti darò il mio Spirito e mi sarai testimone:
vuoi portare a tutti la gioia di essere amati?
SI’, ECCOMI SIGNORE
Guardati intorno,
non accontentarti della superficie ma vai al cuore.
Cercami nelle cose più semplici.
Dove c’è la vita, io sono lì…
dove c’è qualcuno che soffre, io sono lì…
dove le persone si amano io sono lì…
Il mio regno è già all’opera.
Dammi le tue piccole mani,
le tue gambe che non sanno stare ferme
e il tuo sorriso contagioso,
vedrai che nulla è impossibile.
Vuoi aiutarmi a costruire un mondo
dove regni per sempre la giustizia e la pace?
SI’, ECCOMI SIGNORE

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