ore 11.57
Campo Scuola Giovani//issimi AC Stella - Giovinazzo (Bari) Convento Cappuccini - 08/14//07//2024 -- FOTO
Gemellaggio Parrocchia san Giuseppe Giovinazzo - Parrocchia Maria SS. Madre della Chiesa Stella
Accompagniamo con la preghiera e il pensiero il gruppo Giovanissimi e un gruppetto di Giovani, gli educatori e chi si è messo a servizio per la cucina, partiti questa mattina per il campo scuola 💙
DOVE SIAMO
A pochi metri dal mare, sulla via che dall'abitato periferico di Giovinazzo, verso ovest, conduce al cimitero, sorge il convento dei frati minori cappuccini, con l'annesso seminario serafico.
Il complesso ha come suo nucleo principale la chiesa, che anticamente ebbe titolo "Santa Croce", poi modificato in "SS. Crocifisso".
Tra il convento e la riva del mare, sulla strada per il cimitero, a ridosso di un rustico muretto, si trova una croce stazionaria con lapide commemorativa. La croce stazionaria e l'iscrizione sono del sec. XX, ma richiamano eventi del passato che si intrecciano con la storia della città di Giovinazzo.
Storia
Piazza Vittorio Emanuele II e fontana dei Tritoni con alle spalle la chiesa di San Domenico
Si ritiene che un primo insediamento nel territorio esistesse già nel IV sec. a.C. Una leggenda vuole che sia stato Perseo, figlio di Giove, a fondare 'Jovis natio'. Giovinazzo è presente nella Tabula Peutingeriana con il nome di Natiolum.
Era (Natiolum) un piccolo centro in età romana, forse sorto sulle rovine della Netium peuceta rasa al suolo durante le guerre puniche. Per tutto il primo millennio fu solo un villaggio di pescatori, marinai e commercianti. Fu sede di un gastaldato longobardo dalla conquista longobarda nel VII secolo fino al ritorno dei bizantini al Mezzogiorno nel X-XI secolo. Fu contesa fra longobardi e bizantini fino alla conquista normanna diventando un importante castrum normanno sotto il regno di Roberto il Guiscardo.[senza fonte]
Nel 1257 Manfredi la donò al parente Giordano Lancia. In seguito passò ai Del Balzo di Ugento durante il Regno degli Aragona. Ai Del Balzo e agli Aragona si deve il rinnovamento della cinta muraria con l'inserimento delle 'rondelle' (torrioni cilindrici), forse su disegno di Giuliano da Maiano e Francesco di Giorgio Martini[6]. Passata sotto il dominio spagnolo, Carlo V la vendette a Ferdinando di Capua, duca di Termoli. Passata ai Gonzaga, fu venduta a Nicolò Giudice Caracciolo, principe di Cellamare nel 1651. I principi Giudice furono ultimi padroni di Giovinazzo e Terlizzi fino a quando, morta nel 1770 l'ultima erede, donna Eleonora Giudice, il feudo di Giovinazzo e Terlizzi fu devoluto alla Regia Corte, fino all'abolizione nel 1806 della feudalità.