10 novembre 2005 ore 01.06
Celebrazione d'avvento
10 novembre 2005
ore 01.06

C. Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo

Segno: viene posta una piccola casa al centro del cerchio formato dai ragazzi in preghiera.

Signore Gesù quando penso alla mia vita di tutti i giorni non posso che pensare a casa mia. E' da li che parto ogni mattina, è lì che mi rifugio quando ho paura, quando sono malato, quando ho semplicemente bisogno di riposo quando voglio sentirmi protetto. La casa è il luogo dove il mio quotidiano si concretizza: nasce, cresce e muore con e come il sole. Se mi guardo intorno scopro quanto è vero ciò che ti ho appena detto. Chi non ha un tetto sopra di sé, chi viene maltrattato, chi vive solo, in realtà fra le mura di casa o è costretto o vorrebbe starci il minor tempo possibile. Il quotidiano di queste persone Signore non ha abitudini…si vive nella speranza che il sole che sorge sia messaggero di un Giorno nuovo e non di un nuovo giorno. La loro gioia Signore è nelle cose più semplici in ciò che noi chiamiamo fortuna e loro chiamano provvidenza. E' provvidenza trovare di che mangiare per ogni giorno, è provvidenza che qualcuno si ricordi di Te, magari ti faccia gli auguri di Natale ricordandosi che sei solo…E io Signore che sto sempre a lamentarmi delle mie giornate tutte uguali, della costrizione di dover andare a scuola, dei miei genitori che non vogliono farmi uscire o si rifiutano di comperarmi ciò che più va di moda….

Preghiera: "Grazie o mio Signore" o "Chiesi a Dio"

Gesto: ciascun ragazzo scrive su di un piccolo pacco regalo qualcosa che ha fortemente desiderato per se nonostante fosse superfluo e lo pone su di un cesto a testimonianza della sua volontà di scegliere l'essenziale per la propria vita.

Segno: viene acceso un lumino all'interno della casa

Signore mi è capitato qualche volta di rientrare in un orario indecente! Già da lontano potevo intravedere la finestra di casa mia che sola tentava di vincere il buio. Una luce accesa simbolo di un'attesa…simbolo di qualcuno che mi vuol bene e non riesce a prendere sonno finché non sente il calpestio dei miei passi per le scale. D'altronde anche tu Signore hai voluto che fosse lasciato a fianco di casa tua, il Tabernacolo, una luce: simbolo della tua presenza ma anche della tua attesa nei nostri confronti. Mi piace pensare quel lumino acceso finché non vengo a farti visita. Vorrei attendere Signore questo Natale con la stessa trepidazione con la quale mi attende chi mi vuol bene, vorrei accoglierti nel mio cuore con la stessa gioia con la quale so le persone che amo al sicuro, vorrei ascoltarti Signore come fai Tu quando con L'Eucarestia vieni dentro di me. Vorrei soprattutto Signore attenderti tutti i giorni della mia vita ed in tutti gli ambienti che frequento così tutto avrebbe un senso. Vorrei riconoscerti quotidianamente nel mio compagno di scuola emarginato e preso in giro da tutti, in mio nonno che nessuno sta a sentire perché ripete sempre le stesse cose, nei miei genitori che non fanno altro che dire no (anche se spesso lo fanno per il mio bene), in quel mio amico che si dà delle arie forse solo per avvicinarmi ed avere la mia considerazione….

Preghiera: Gesù, aiutami a vivere e a capire
la preziosità del dono della vita.
Fa' che non mi limiti a vivere
Soltanto perché sono stato chiamato al mondo.
Aiutami a capire che non sono uno dei tanti vissuti sulla terra:
io sono unico.
La vita non è qualcosa di banale,
non è un cosa scontata.
Tanti la possiedono,
ma molti non sono stati capaci di vivere questo dono fino in fondo.
Aiutami a non perdere tempo,
a investire il mio tempo in ciò che vale,
a rendermi disponibile verso di Te
che sei la vera gioia, la gioia infinita.
Dammi la forza di dare un svolta alla mia vita.
Concedimi il silenzio
Perché possa sentire la tua voce.
Aiutami a riempire il silenzio di Te,
e non soltanto di musica.
Aiutami a vivere con umiltà come Tu sei vissuto.
Tu che sei vivo, che sei presente nella storia di ogni uomo,
aiutami perché possa bussare spesso
alla tua porta dalla luce sempre accesa
per incontrarti.


Lettura dal Vangelo di Luca cap2,1-8
In quei giorni uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirino era governatore della Siria. Tutti andavano a dare il proprio nome ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì nella Giudea, alla città di Davide, che si chiamava Betlemme perché egli era della casa e della famiglia di Davide, per dare il suo nome con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano là giunse per lei il tempo di partorire e diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'albergo.

(breve riflessione)

Gesto: Ciascun ragazzo riceverà in dono un lumino e se vuole potrà condividere con gli altri l'impegno che si assumerà per il Natale.

Signore Gesù lascerò un lumino acceso alla finestra la notte di Natale. Sappi che nel mio cuore c'è posto! Da me non ti sentirai dire le stesse parole che furono dette a Maria e Giuseppe! Dammi la forza di mantenere acceso il lume della mia disponibilità non solo a Natale quando, come dicono addirittura in TV, tutti sono più buoni. Attenderti Signore significa avere occhi aperti sul mio prossimo ed essere pronto a riconoscerti anche quando entri per la porta secondaria! Mi impegno ad essere capace di attenderti e riconoscerti in tutti i giorni della mia vita perché Tu, Signore entri nella mia storia e fai nuove tutte le cose!


Conclusione:
Nel nome del Padre del Figlio dello Spirito Santo.
Amen.