ore 10.31
AZIONE CATTOLICA dei RAGAZZI - diocesi di Ascoli Piceno
Celebrazione penitenziale per ragazzi delle elementari e delle medie
Camposcuola ACR 2006 - Mission is possible
CANTO
G: Nel nome del Padre…
Invocazione allo Spirito Santo
G: Invochiamo lo Spirito Santo perché ci aiuti a vivere be-ne questo momento di intimità con il Signore così che possiamo aprirGli il nostro cuore e riconoscere le nostre povertà, le cose che non sono secondo quanto Egli ci insegna e ci chiede di vivere.
Vieni, o Santo Spirito,
illumina con la luce della verità il nostro cammino nella storia,
apri i nostri occhi perché vediamo il male commesso
e tocca il nostro cuore, perché ci convertiamo.
Donaci di riconoscere con fede che Gesù Cristo
è morto e risorto per noi, per salvarci dai nostri peccati.
Vieni, o Santo Spirito,
infiammaci col fuoco del tuo amore, perché con umiltà e coraggio,
sappiamo distinguere il bene e il male
presenti nella nostra società e nella nostra vita di cristiani.
Guarisci le nostre ferite e sostieni la nostra debolezza;
rinnova tutta la nostra vita e ridonaci la forza dell’amore,
perché risplenda in noi l'immagine di Cristo.
In ascolto della Parola di Dio
Dal vangelo secondo Luca 24, 13-35)
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi di-scorsi che state facendo fra voi durante il cammino? ”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni? ”. Domandò: “Che cosa? ”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria? ”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si apri-rono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture? ”. E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Atto penitenziale
G: Anche noi, come i discepoli , spesso abbiamo la “testa dura” e, nonostante i facili slanci, ci ritroviamo poi ad essere incoerenti. Il Signore però ci concede il suo perdono. Con questa certezza riconosciamo le nostre povertà e confessiamo i nostri peccati dicendo insieme: Tu che ci vuoi bene, perdonaci Signore.
Abbiamo disobbedito ai genitori, non abbiamo ascoltato i loro consigli e ricambiato il loro amore, in famiglia non è sempre facile andare d’accordo e volersi bene..
Non sempre siamo stati impegnati, non siamo stati pronti ad aiutare chi ne aveva bisogno, non abbiamo rispettato le persone, specialmente i più deboli e indifesi.
Non sempre siamo stati sinceri e non abbiamo mantenuto le nostre promesse.
Non sempre ci siamo ricordati di ringraziare Dio e di pregarLo durante la giornata.
Non sempre sappiamo chiedere scusa quando sbagliamo o usiamo parole poco rispettose od offensive.
Non siamo pronti a dire grazie a chi ci fa un favore.
CANTO
Riflessione
I peccati non sono soltanto una serie di mancanze, pure e semplici, essi sono anche la nostra complicità con il male: incredulità, indifferenza, egoismo, violenza, disprezzo dei deboli, razzismo, corsa sfrenata al denaro, sperperi, spirito di denominazione, ecc.
Ogni peccato, anche individuale, ha poi una dimensione comunitaria: esso pesa sul Corpo di Cristo che noi insieme formiamo e peggiora il mondo, la Chiesa e l'ambiente.
Ecco così che ogni peccato deve provocare in noi un umile pentimento e una fiduciosa domanda di perdono. E' perciò necessario accusare tutti i peccati gravi mentre, per quanto riguarda i peccati veniali è bene confessare so-prattutto quelli che più ostacolano il nostro cammino verso Dio.
Il frutto della Confessione è:
un sincero pentimento delle colpe commesse;
il fermo proposito di evitare il peccato in avvenire;
il riorientamento dell’esistenza davanti a Dio;
la riconciliazione con se stessi, con Dio e con i fratelli;
la riformazione dell'immagine di Cristo nata in noi con il Battesimo e offuscata con il peccato.
Per celebrare bene il sacramento di riconciliazione, si deve perciò:
- credere che Dio ci accoglie, ci ascolta, ci perdona, ci dona un cuore nuovo;
- "essere veri": nell'incontro personale con un sacerdote, si accetta il dialogo per cercare le cause profonde delle proprie azioni ed omissioni;
- domandarsi qual è il proprio posto, la propria re-sponsabilità in mezzo agli altri, nella Chiesa e nel mondo di oggi.
Esame di coscienza
G: Confessarsi significa riconoscersi peccatori e nello stes-so tempo proclamare l’infinita misericordia di Dio. Per confessarsi bene è indispensabile l'esame di coscienza, esaminandosi soprattutto su tre punti:
Il mio rapporto con Dio
• Amo Dio? So trovare il tempo durante la giornata per pregare? Leggo ogni giorno un po’ di Vangelo? Cerco di capire cosa vuole Gesù da me? Celebro abbastanza spesso la Riconciliazione?
• Partecipo alla Messa della domenica? Seguo con attenzione o sono distratto?
• Cerco di fare del mio meglio, come vuole il Signore?
• Pronunci inutilmente il Nome di Gesù, della Madonna e dei Santi?
I miei rapporti con gli altri
• In famiglia mi comporto come si comporterebbe Gesù? So obbedire ai miei genitori? Li aiuto? Li rispetto? Cerco di andare d'accordo con i miei fratelli e sorelle? So rinunciare a qualcosa per farli contenti?
• Mi arrabbio facilmente? So perdonare i torti che ho ricevuto? Cerco di fare sempre la pace? So capire chi sbaglia e cerco di aiutarlo a capire i suoi errori, oppure parlo male di lui?
• Mantengo le promesse fatte? Dico sempre la verità, o mi aggiusto con le bugie? Sono una persona di cui gli altri si possono fidare?
• Ho voluto bene a tutti, pensando che quello che faccio agli altri lo faccio a Gesù? O voglio bene solo a chi mi è simpatico e non mi importa niente degli altri?
La mia chiamata a diventare particolarmente buono
• Cerco di sviluppare i miei aspetti buoni e di eliminare i difetti? So riconoscere i miei sbagli e chiedere scusa?
• So limitarmi nel guardare la TV e con i videogiochi?
• Come uso i soldi che ricevo: so usarli per aiutare anche chi è nel bisogno? Sono stato invidioso delle cose degli altri?
• So essere limpido nei discorsi, nelle letture, negli spettacoli televisivi? Il mio linguaggio è buono, o dico parolacce? Ho cacciato pensieri e desideri cattivi?
• Sono operoso, o mi lascio andare alla pigrizia?
Gesto da compiere
• Per terra ci sarà disegnato un segno di chiusura (ad e-sempio una X) con dei legnetti, con attaccato il volto di Gesù (tipo icona) tutti uguali. Il volto di Gesù è rivolto verso l’alto. Ciascun ragazzo prenderà un legnetto e durante l’esame di coscienza potrà disegnare nella parte posteriore il suo volto: come si vede in questo momento. Oppure potrà scrivere una sua breve riflessione. Dopo la confessione tutti i legnetti verranno rimessi a terra con la parte disegnata dai ragazzi rivolta verso l’alto e verrà formata questa volta, una figura di apertura (ad esempio un cuore).
Spiegazione del gesto
Il volto di Gesù è formato da tutti i nostri volti. Le nostre insicurezze vengono accolte da Lui e trasformate in forza nella confessione. Ciò che siamo realmente ci permette di aprirci agli altri e a Dio. L’incapacità di guardarci dentro e di riconoscere Gesù, invece, ci fa restare chiusi in noi stes-si e non ci permette di crescere.
Confessione individuale
G: Adesso che hai scoperto quali sono i tuoi peccati il Signore ti offre la possibilità di consegnarli a Lui attraverso la confessione e di far tornare a sorridere il tuo cuore.
Atto di dolore
Grazie Signore,
del tuo perdono .Grazie perché ancora mi ami e hai bisogno di me per fare del bene.
Grazie, Signore,
perché non solo mi hai perdonato, ma continui a considerarmi
tuo figlio e a darmi fiducia.
Grazie, Signore,
perché mi perdoni ancora,
mi perdoni sempre e riempi il mio cuore di vera gioia.
Padre Nostro
G: Il perdono del Padre è il più grande segno che Egli veramente ci ama. Dio è grande perché ha creato il mondo, ma è ancora più grande perché ci ama e ci perdona. Con questa certezza nel cuore ci prendiamo per mano e formiamo una grande catena di amore per ringraziare il Signore e dirGli il bene che Gli vogliamo.
CANTO
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