06 aprile 2006 ore 01.22
Chiamati a Sognare - due giorni ACR, Aprile 2006
06 aprile 2006
ore 01.22

OBIETTIVI DI FONDO
• Individuare i sogni di ciascun ragazzo, distinguere il valore dei propri sogni e scegliere quelli sui quali investire
• Capire che i sogni sono possibili se sono sostenuti con impegno da un progetto
• Capire che Dio spera nei nostri sogni, che ce li “ispira” e ci da’ gli strumenti per raggiungerli
• Maturare un atteggiamento di speranza nei confronti della propria vita in cui si possono realizzare “i sogni di Dio”



Sabato 1 Aprile

Ai ragazzi viene presentato il campo attraverso la lettura della storia:

Il sogno dei tre cedri del Libano
Racconta una vecchia leggenda che nelle belle foreste dei Libano nacquero tre cedri. Come tutti sappiamo, i cedri impiegano molto tempo a crescere e questi alberi trascorsero interi secoli riflettendo sulla vita la morte, la natura e gli uomini.
Assistettero all'arrivo di una spedizione da Israele inviata da Salomone e, più tardi, videro la terra ricoprirsi di sangue durante la guerra con gli Assiri. Conobbero Gezabele e il profeta Elia, mortali nemici. Assistettero all'invenzione dell'alfabeto e s'incantarono, a guardare le carovane che passavano, piene di stoffe colorate.
Un bel giorno, si misero a conversare sul futuro.
"Dopo tutto quello che ho visto - disse il primo albero - vorrei essere trasformato nel trono dei Re più potente della terra".
"A me piacerebbe far parte di qualcosa che trasformasse per sempre il Male in Bene", spiegò il secondo.
"Per parte mia, vorrei che gli uomini, tutte le volte che mi guardano, pensassero a Dio", fu la risposta del terzo.
Ma dopo un po' di tempo apparvero dei boscaioli e i cedri furono abbattuti e caricati su una nave per essere trasportati lontano. Ciascuno di quegli alberi aveva un suo desiderio ma la realtà non chiede mai che cosa fare dei sogni.
Il primo albero servì per costruire un ricovero per gli animali e il legno avanzato fu usato per contenere il fieno. Il secondo albero diventò un tavolo molto semplice che fu venduto ad un commerciante di mobili. E poiché il legno del terzo albero non trovò acquirenti, fu tagliato e depositato nel magazzino di una grande città.
Infelici, gli alberi si lamentavano: "Il nostro legno era buono ma nessuno ha trovato il modo di usarlo per costruire qualcosa di bello!".
Passò il tempo e, in una notte piena di stelle, una coppia di sposi che non riusciva a trovare un rifugio dovette passare la notte nella stalla costruita con il primo albero. La moglie gemeva in preda ai dolori del parto e finì per dare alla luce lì stesso suo figlio, che adagiò tra il fieno, nella mangiatoia di legno. In quel momento il primo albero capì che il suo sogno era stato esaudito: il bambino che era nato lì era il più grande di tutti i re mai apparsi sulla Terra.
Anni più tardi, in uno casa modesta, alcuni uomini si sedettero attorno al tavolo costruito con il legno del secondo albero. Uno di loro, prima che tutti incominciassero a mangiare, disse alcune parole sul pane e sul vino che aveva davanti a sé. E il secondo albero comprese che, in quel momento, non sosteneva solo un calice e un pezzo di pane ma l'alleanza tra l'Uomo e Dio.
Il giorno seguente prelevarono dal magazzino due pezzi dei terzo cedro e li unirono a forma di croce. Lasciarono la croce buttata in un angolo e alcune ore dopo portarono un uomo barbaramente ferito e lo inchiodarono al suo legno. Preso dall'orrore, il cedro pianse la barbara eredità che la vita gli aveva lasciato. Prima che fossero trascorsi tre giorni, tuttavia, il terzo albero capì il suo destino: l'uomo che era stato inchiodato al suo legno era ora la Luce che illuminava ogni cosa. La croce che era stata costruita con il suo legno non era più il simbolo di una tortura ma si era trasformata in un simbolo di vittoria.
Come sempre avviene nel sogni, i tre cedri dei Libano avevano visto compiersi il destino in cui speravano anche se in modo diverso da come avevano immaginato.

Pomeriggio
Scopo
Aiutare i ragazzi ad individuare i propri sogni e, a scegliere quelli sui quali investire.
Capire che i sogni sono possibili se sono sostenuti con impegno da un progetto

Attività
L’attività inizia con la proiezione di un video che illustra i sogni di grandi personaggi (es. Martin Luter King, Gandhi, Madre Teresa, Giovanni Paolo II…)
Ai ragazzi verrà spiegato che ciascuno di noi ha dei sogni, dei desideri che vorrebbe realizzare, ma tutti i sogni e i desideri grandi o piccoli che siano si possono concretizzare solo se ci crediamo veramente; i personaggi proposti anche se possono sembrare molto distanti da loro perché hanno realizzato imprese molto grandi ed importanti ci insegnano che con semplicità ed impegno, credendo in un progetto hanno reso concrete le speranze della loro vita.
I ragazzi avranno a disposizione un “confessionale” dove potranno dire tutto ciò che hanno in mente sul loro futuro, sui loro sogni, i loro desideri da preadolescenti.
Una volta raccolte tutte le testimonianze verrà riproposto il videotape realizzato.
A questo punto a ciascun ragazzo verrà consegnato una foglio a forma di “pellicola da film” invitandoli a realizzare un film sul loro sogno offrendogli degli spunti per riflettere:
• Qual è il mio sogno?
• Cosa mi serve per realizzarlo
• Dove
• Quali sono le persone con le quali vorresti realizzarlo
• Cosa mi manca per realizzarlo
• Posso portarlo avanti da solo?

Al termine ci si divide in sottogruppi per un breve confronto

Dopo Cena
Veglia di Preghiera

Obiettivo
Accompagnare i ragazzi in un viaggio che li possa far riflettere sul loro presente, sul quello che immaginano possa essere il loro futuro e sul ruolo che il Signore gioca in questa partita.
Aiutarli a capire che Dio spera nei nostri sogni, ce li ispira e ci da gli strumenti per raggiungerli.

Al centro della sala verrà posizionata un’icona, il vangelo, un cero acceso, un grande specchio.

G:Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo
T: Amen

Sulle note della canzone “Ho imparato a sognare” (Negrita) verranno proiettate le foto dei ragazzi scattate nel pomeriggio.
Al centro della veglia ci sono loro, i ragazzi, con i loro sogni, le loro speranze di adolescenti proiettati verso il futuro, con tutte le paure e le incertezze che tutto ciò provoca.

G: Prima di andare davanti al Signore cerchiamo di far luce all’interno di noi stessi, di guardarci dentro e fuori attraverso uno strumento a noi noto… lo SPECCHIO.
Come davanti allo specchio, infatti, siamo chiamati a guardarci dentro cercando di capire il nostro stato d’animo, le nostre “emozioni” di adesso, le gioie, i timori, le paure e le incertezze che ci accompagnano.

Viene consegnato a ciascun ragazzo una cornice di specchio vuota dove ognuno rappresenterà il proprio volto in base a quello che emergerà dalla seguente riflessione personale:

G:Lo specchio,
lastra di vetro
Trasparente,
terso,
impreziosita
da una patina d’argento.
Mi guardo,
Davanti a me riflesso
Il mio volto.
Osservo la capigliatura,
la fronte, gli occhi,
il naso, le guance,
le labbra, il mento.
Sono io.

la mano mi trema.
Ho forse paura di guardarmi
In fondo?
Mi osservo di nuovo:
ho un volto davanti.
Mi racconta chi sono.
La mia storia.

vado oltre i lineamenti:
oltre il dettaglio,
oltre lo sguardo.
Rifletto.
Il passato, il presente,
attese deluse, speranze…
le doti…
Io e la mia esistenza:
quello che so,
quello che ho,
quello che faccio.
Quello che sono…
Quello che vorrei essere.
Pregi…
E difetti…
Desiderio di essere diverso…
Di vedere il Progetto,
la mia realizzazione.

…davanti allo specchio
nel confronto di Me
con Me stesso.

Una volta che tutti hanno realizzato il loro volto, verrà letto il brano del Vangelo: (Mt. 1, 18-25 ; 2, 1-20)
…18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi. 24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
1Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2"Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". 3All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. …
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo"…
12Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
…13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo".
14Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
19Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino". 21Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. 22Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea 23e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno".
Come noi Giuseppe costudiva nel suo cuore un sogno. Quello di sposare Maria, ma non sempre, allora come oggi, i nostri desideri si realizzano così come li abbiamo pensati. Ci sono degli imprevisti, delle difficoltà che spesso ci portano a scoraggiarci ad abbandonare i nostri sogni. Giuseppe non ha mollato, ha ascoltato le parole dell’angelo e ha seguito la volontà del Signore.
Così egli ha visto compiersi il progetto in cui sperava anche se in modo diverso da come lo aveva immaginato.
Questo è stato possibile perché sopra ad ogni altra cosa, quest’umile uomo di due secoli fa si è affidato al Signore, ha creduto nel suo amore, non ha battuto i pugni, non ha urlato a tutti il suo dispiacere, ma si è posto in ascolto e, ha raccolto i suggerimenti che Dio gli ha dato.
La strada che Dio ci indica, è sempre quella giusta. Non sempre ce ne accorgiamo, andiamo troppo di corsa e non abbiamo voglia di fermarci ad ascoltare, a pensare ci succede molto spesso di uscire fuori dal cammino che Lui ci ha indicato.
Io voglio… lo voglio subito … perché devo aspettare così tanto? … non è giusto non è così che dovevano andare le cose…
Sono frasi che ci ripetiamo molto spesso.
Come Giuseppe, non scoraggiamoci, impariamo a non abbandonare i nostri sogni, a credere nella realizzazione di un progetto, a credere soprattutto che Lui non ci abbandona mai e che non vuole impedirci di sognare e di sperare ma ci accompagna ogni giorno, mattone per mattone, nella costruzione della nostra vita insegnandoci ad apprezzare le cose belle che ci capitano e rendendoci forti di fronte alle difficoltà che inevitabilmente la vita ci presenta.

Ora proviamo ad immaginare come saremo fra qualche anno, come saremo diventati, con la consapevolezza che il Signore cammina affianco a noi e crede nei nostri progetti proviamo a disegnare sul retro dello specchio il volto dell’uomo o della donna che vorremo diventare.

Sul retro dello specchio i ragazzi disegneranno come si immaginano nel futuro

G:Impara a sognare, cioè a vivere pienamente:
i sogni non devono realizzarsi tutti,
ma devono e possono spingerti oltre,
portarti avanti,
darti e conservarti il coraggio di sognare.
Così non correrai il pericolo
Di fermarti stanco sul ciglio della strada,
ma crederai di più nelle tue ali
anche quando per paura
non hai il coraggio di spiccare il volo.
Oggi prova a volare!
Cosa sogni?
Questo ti dice chi sei
Molto meglio di ciò che fai.
Dimmi cosa sogni e ti dirò chi sei!
Siano grandi, coraggiosi, colorati i tuoi sogni,
non ridimensionarli mai,
non venderli e non svenderli mai!
Niente è mai scontato in te
E i tuoi sogni lo dimostrano!
Abbi il coraggio di sognare, allora,
e se vuoi conoscerti davvero
guarda sempre ai sogni che hai
e per i quali sei sempre pronto
ad investire in speranza,
non una volta soltanto,
ma tutti i giorni

Offriamo i nostri volti al Signore, affidiamogli il nostro presente e il nostro futuro.

Passerà un cestino sul quale verranno raccolti gli specchi; il cestino sarà posto davanti alla Parola.

G: Signore noi crediamo che Tu sei la forza che rinnova tutto, Tu ci aiuti a capire fino in fondo ciò che noi siamo, sei Tu che ci indichi la via da seguire per realizzare il nostro sogno; ci affidiamo a Te perché il tuo disegno su di noi si realizzi, perché fiorisca la gioia e esploda la festa.

Preghiamo insieme e diciamo:
Inviaci il Tuo Spirito, Signore.
- per riceverti quanto arrivi rit.
- Per riconoscerti quando ti avvicini rit.
- Per non farti aspettare alla nostra porta rit.
- Per distinguere che sei tu Colui che chiama rit.
- Per accettarti quando arrivi rit.
- Per non perdere il tempo che ci regali rit.
- Per non spaventarci per la tua presenza rit.


Dopo le preghiere un ragazzo si alzerà e accenderà il proprio lumino al cero posto davanti al Vangelo, da lui tutti accenderanno il loro lumino.

Dopo un breve momento di silenzio leggiamo insieme la preghiera:

Signore, anche Tu hai un sogno,
realizzare il tuo regno
fatto di amore e di pace,
di giustizia e libertà,
dove tutti gli uomini
possano vivere nella gioia più piena.
Questo sogno lo hai proposto
A ogni uomo in ogni tempo
E non ti stanchi mai di riproporlo.
Aiutaci a capirlo e a riconoscerlo.
Aiutaci a scoprire qual è il Tuo sogno
Su di noi, facendoci aiutare dalle persone
Che in questa strada si sono già incamminate.
Ci impegnamo, con il Tuo aiuto,
a realizzare con Te
questo grande sogno
nei modi e nei tempi che ci indicherai.
Tu ci hai dato tutte le capacità
Per aiutarti a realizzarlo,
fa che non vengano sprecate
o, peggio, utilizzate per compiere il male.
Certo, è difficile,
ma sappiamo che non ci lasci mai soli:
il tuo Spirito ci darà il coraggio e la forza
per andare avanti
così ogni uomo
possa gioire del Tuo amore.

G: Signore, fa che questa veglia sia il primo passo verso la strada che Tu ci hai indicato.
Tutti: Amen



Domenica Mattina

Maturare un atteggiamento di speranza nei confronti della propria vita in cui si possono realizzare “i sogni di Dio”

Testimonianza
Verrà invitato un testimone che racconterà la propria esperienza, i sogni che aveva e che ha, l’impegno nel realizzarli…

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