11 febbraio 2012 ore 17.32
Con l'AC DIRITTI alla Pace - XIV edizione del Premio Nobel Pace ACR
11 febbraio 2012
ore 17.32
AZIONE CATTOLICA ITALIANA - Diocesi di Ascoli Piceno
Premio Nobel Pace ACR XIV edizione

Gennaio e il Mese della Pace
Il Mese della Pace rappresenta per i bambini e per i ragazzi l'occasione di aprirsi al mondo durante il cammino dell'anno. La Seconda fase del percorso annuale dell’ACR, in cui il Mese della Pace è inserito, permette ai più piccoli di sperimentare la bellezza e la necessità della sosta, dopo la salita della Prima fase in cui hanno avuto modo di conoscere e scegliere "liberamente" la proposta di Gesù a seguirlo.
Il Mese della Pace rappresenta per loro l'occasione di fermarsi a guardare e a riflettere sul mondo che li circonda, sugli altri che condividono con noi l’essere figli di Dio. Gesù regala loro una prospettiva nuova, un punto "incantevole" da cui poter guardare il panorama. È quindi un tempo privilegiato per rialzare lo sguardo e riconoscere l'altro, accoglierne sia la luce sia i "pesi" accumulati a causa di situazioni in cui la sua libertà non è stata espressa e rispettata.

Il Premio Nobel Pace ACR
Da ormai 13 anni una parte significativa della proposta del Mese della Pace nella nostra diocesi è rappresentata dall’assegnazione del Premio Nobel Pace ACR. I ragazzi delle medie di tutte le parrocchie sono così chiamati ad esprimere un proprio candidato per il Premio che garantisca quei requisiti per la candidatura di anno in anno richiesti. Tali caratteristiche seguono la direttrice tracciata dalla tematica che l’equipe diocesana ACR sceglie di affrontare sulla base di specifiche attenzioni proposte dall’associazione nazionale e/o dalla Chiesa tutta. Ambiti di vita, figure professionali, famiglie intere o semplici ragazzi: in questi 13 anni abbiamo potuto sperimentare come siano davvero in tanti a porre il proprio tassello per un mondo più giusto, un mondo di pace.

L’assegnazione del Premio
Come ogni anno il Premio Nobel Pace ACR verrà assegnato durante la veglia di preghiera per la Pace (11 febbraio 2012) presieduta da S.E. Mons. Silvano Montevecchi, vescovo di Ascoli. La proposta di preghiera viene sempre pensata ed animata dall’equipe diocesana dei ragazzi (EDR) per la cittadinanza e tutti gli uomini di buona volontà della nostra diocesi. L’EDR è un gruppo di ragazzi dell’Azione Cattolica, solitamente appartenenti ai gruppi delle medie, democraticamente eletti in tutte le parrocchie. Sarà proprio l’EDR a valutare le candidature pervenute ed a scegliere il vincitore del Nobel Pace ACR 2012.

Termini di Scadenza
Vi chiediamo di far pervenire la candidatura entro il 4 FEBBRAIO 2012 alle ore 17 presso la sede diocesana dell’AC così che possa essere visionata dall’EDR.

Nel cammino del Mese della Pace di tutta l’ACR…
Quest'anno i ragazzi durante le attività del Mese della Pace cercheranno di osservare da vicino il mondo dei diritti e delle regole, una delle vie principali per vivere a pieno la dimensione della pace e della convivenza fraterna. Partendo da contesti quotidiani e facilmente comprensibili (famiglia, scuola, parrocchia, sport), i ragazzi saranno accompagnati a riflettere sulla centralità del rispetto dei diritti di tutti.
In particolare i bambini di 6/8 anni riconoscono le situazioni in cui l’altro è calpestato e si fanno portatori del dono della pace che hanno ricevuto per rendere il cammino una questione di tutti, affinché nessuno rimanga ai margini. I ragazzi 9/11 scoprono e valorizzano il contributo di tutti nel fare scelte di bene a servizio dell’altro impegnandosi a costruire e animare, con il proprio impegno, luoghi di pace. I ragazzi 12/14, invece, verificheranno il tratto di strada percorso, i passi compiuti, per cogliere quei particolari belli di sé che fino a quel momento non erano venuti fuori. È un tempo privilegiato per rialzare lo sguardo e riconoscere l’altro, accoglierne sia la luce che i “pesi” accumulati a causa di situazioni in cui la sua libertà non è stata espressa e rispettata.

Il Nobel 2012 – con l’AC diritti alla Pace
Questo momento di sosta può essere l'occasione per riflettere, quindi, sul significato profondo di parole come GIUSTIZIA e LEGALITÀ. La Chiesa tutta, stimolata dal messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2012 di papa Benedetto XVI (Educare i giovani alla giustizia e alla pace), afferma ancora una volta la centralità della giustizia e della legalità come vie per la pace, con una particolare attenzione all’educazione delle nuove generazioni a questi valori.
L'esperienza e la scelta della legalità aiuta i ragazzi a riflettere sull'importanza di scegliere e promuovere ciò che è giusto perché vero: unica possibilità per perseguire una libertà autentica (cfr Gv 8,31-32: "Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi"), per sé e per gli altri.
I ragazzi mettono il proprio sguardo rinnovato a disposizione della comunità in cui vivono, individuando i momenti e i luoghi nei quali le regole della convivenza devono essere riscoperte e difese.
Lo slogan del Mese della Pace di quest'anno racconta in modo inequivocabile quale sia l'unica via per arrivare alla Pace. La via maestra che conduce "diritti" alla meta, proprio come un sentiero di montagna sterrato tra i boschi, è quella dei diritti e dell'uguaglianza. I concetti di giustizia e di legalità rivestono un ruolo da protagonisti all’interno del Mese della Pace, come linguaggio e veicolo di libertà.

Requisiti per la candidatura al Nobel Pace ACR 2012
Il 2012 vedrà premiato:
persone, associazioni, enti, organizzazioni che, nell’esercizio della propria attività lavorativa o come atto di volontariato,
raccontano e portano alla luce situazioni di diritti negati. Pongono all’attenzione di tutti (soprattutto alla nostra) quei luoghi in cui non si sperimentano giustizia e uguaglianza.
Per continuare il percorso che ci conduce verso la meta è indispensabile l’opera di chi cerca di dare voce a chi non riesce a gridare per esprimere il proprio disagio e le proprie difficoltà.


In cammino verso il premio:
Ecco le attività che guideranno i ragazzi delle medie nel mese della Pace:

Sabato 14 gennaio – CHI VUOL ESSERE BOLIVIANO?

L’incontro presenta ai ragazzi l’iniziativa di pace promossa dall’ACR per il mese della Pace 2012.
Come tutti sapete Ascoli Piceno è entrata a far parte del tabellone del nuovo Monopoly Italia e continuano ad arrivare riconoscimenti da tutto il mondo per questo bellissimo risultato. Il Ministro dei Giochi della Bolivia per esempio ha inviato in città vari pacchi contenti la versione boliviana di questo famosissimo gioco da tavola. La scatola regalo è arrivata anche a noi, accompagnata da una lettera nella quale si chiede di diffondere il gioco tra i ragazzi, come occasione per conoscere la storia e la tradizione di questo paese, spesso pola Bolivia spesso assente dallo scenario internazionale. E allora cosa meglio di un gioco per farsi conoscere tra la popolazione dei più piccoli?
Quando i ragazzi entreranno in saletta troveranno disegnato a terra (per evitare proteste del vostro parroco potete usare lo scotch di carta) un grande tabellone del monopoli e in un angolo (il più lontano possibile o ancora meglio in un’altra saletta) una prigione (cerchiamo con la nostra creatività di rendere l’idea del carcere, di uno spazio limitato, delle sbarre della prigione…. possiamo utilizzare dei borgioni).
Ogni ragazzo giocherà la sua partita. Il tiro dei dadi deciderà lo spostamento sulle caselle.
Le caselle del tabellone saranno di 3 tipi:
1- Casella DOMANDA: chi si ferma su questa casella deve rispondere a una domanda sulla storia, geografia curiosità riguardanti la Bolivia
2- Casella PROVA: chi finisce su questa casella deve cimentarsi in una prova che riguarda la Bolivia. Ad esempio:
Prova di ballo: provare a ballare le tipiche danze della Bolivia. La Llamerada (http://www.youtube.com/watch?v=2O_JXRhW7Tk) oppure la Tobas (http://www.youtube.com/watch?v=lIqaq954xnc).
Prova di cucina: riprodurre un piatto tipico boliviano (http://it.omnidreams.net/articles/43596-che-mangiare-in-bolivia). Non vi chiediamo di trasformare le salette parrocchiali in cucine ma basta usare un po’ di fantasia e usare cartoncini, carta crespa e qualsiasi altra cosa che possa vagamente assomigliare a del cibo.
Prova di lingua: provare a tradurre parole dallo spagnolo all’italiano.
Prove semplici ma divertenti, per stimolare la curiosità dei ragazzi e aiutarli a conoscere meglio la cultura della Bolivia.
3- Casella DIRITTO IN PRIGIONE: chi finisce su questa casella si ferma un turno in prigione e poi… vedremo meglio!
Lo scopo sarà quello di rispondere a più domande possibili per apprendere di casella in casella, notizie importanti sulla Bolivia e poter ricevere la cittadinanza Boliviana!
Piccoli accorgimenti. Le domande e le prove sono facilmente reperibili con una veloce ricerca su internet e con la giusta dose di fantasia che non guasta mai! E’ importante che nella scelte delle domande e delle prove teniamo conto dell’età dei ragazzi affinché il gioco sia accessibile e divertente. Ad esempio: ai ragazzi delle medie possiamo chiedere i colori della bandiera boliviana, mentre ai ragazzi delle elementari chiediamo di indovinare tra tre bandiere quale sia quella boliviana.
In caso di prova superata o di risposta giusta il ragazzo conquisterà un punto per diventare un cittadino boliviano. In caso contrario invece… passerà un turno in prigione.
Ma cosa si farà in prigione?
In prigione si sta fermi, fuori dal gioco, lontano dagli altri. Sui muri della nostra cella i ragazzi troveranno dei pensieri, delle frasi lasciate da chi è stato detenuto nella cella. Saranno pensieri di ragazzi che raccontano di una prigione difficile, di tempo vuoto in compagnia di uomini adulti, in spazi piccoli… che raccontano la storia delle carceri boliviane e la situazione a cui il progetto ACR vuole contribuire a risollevare.
“ho commesso degli errori. non posso più tornare indietro.”
“ho 17 anni e mi trovo chiuso in prigione con un compagno di cella che potrebbe essere mio padre”
“ho molto tempo e poco spazio e niente da fare. posso solo pensare, pensare da solo.”
“mi vengono tanti dubbi, tante domande, ma non so con chi parlarne. gli altri sono molto più grandi, mi vergogno, ho paura e credo che non mi capirebbero.”
“non capisco. prima di entrare qui, quando volevo a tutti i costi fare le cose da grandi mi dicevano che dovevo stare con i ragazzi della mia età e fare le cose giuste per la mia età. ora che sono qui dentro passo tutto il tempo con degli adulti che hanno commesso dei reati e sono in prigione come me, ma io non mi sento come loro. eppure ho iniziato a parlare come loro.”
“questa cella è l’unica cosa che so. quando uscirò da qui non so cosa farò.”

I ragazzi delle medie nel tempo in cui si trovano chiusi in prigione si interrogano sul senso del carcere aiutati dalle provocazione che leggeranno alle pareti. Potranno poi lasciare anche loro un messaggio sul muro, condividendo le sensazioni provate o le proprie riflessioni.
I ragazzi delle elementari nel tempo della prigione leggeranno le frasi scritte sui muri, sceglieranno il pensiero che più li ha colpiti spiegando il perché.

Al termine del gioco si riflette insieme sull’esperienza della prigione. Quali sono gli stereotipi che i ragazzi hanno sul carcere e sui detenuti in particolare? Che valore può avere l’esperienza della prigione? Il carcere è strumento di punizione per la persona o per l’atto che ha commesso? Siamo consapevoli del carattere rieducativi del carcere? E questo è sempre possibile e reale?

Al termine dell’incontro verrà proiettato un video che presenta l’iniziativa di carità di quest’anno.


Sabato 21 gennaio – ALZA LA VOCE PER LA PACE!

Nell’attività di oggi i ragazzi visioneranno uno spezzone del film i cento passi (appena pronto metterò qui il link). Ne riportiamo di seguito la trama:

Cinisi, paesino siciliano tra mare e roccia, a pochi passi dall'aeroporto di Punta Raisi, fondamentale per il traffico della droga. Qui il piccolo Peppino viene introdotto nella 'onorata società' dal padre Luigi che aspira per lui al destino di un capo. Ma qualcosa di quel mondo, a cominciare dal silenzio opposto ad ogni domanda, non convince il bambino. I cento passi che separano la casa di Peppino da quella di Tano Badalamenti, il boss che regna su Cinisi, Peppino non li vuole fare. Il ragazzo diventa adolescente intorno al '68, quando in tutto il mondo i figli si ribellano alle certezze dei padri. La rivolta di Peppino diventa sfida alle regole imposte dalla mafia, al fianco dei contadini che si battono contro l'esproprio delle loro terre per ampliare un aeroporto mal sicuro. Insieme ad altri Peppino fonda un giornale, che fa opera di denuncia senza mezze misure. Pur ripudiato dal padre, Peppino dà vita a nuove iniziative: il circolo "Musica e cultura", le mostre fotografiche in piazza per denunciare malaffare e speculazioni, e infine 'Radio Aut', una emittente che diventa famosa in tutta la Sicilia. Pur avvisato e minacciato, Peppino cerca forme di impegno sempre più incisive. Nel 1978, in vista delle elezioni comunali, decide di candidarsi nelle liste di Democrazia Proletaria. Due giorni prima del voto salta in aria sui binari della ferrovia. La morte viene rubricata come 'incidente sul lavoro

Da questo filmato partirà quindi la nostra discussione:
Peppino ha usato diversi mezzi per far ascoltare la voce di chi non poteva parlare o di chi non parlava per paura.
Siamo a conoscenza di situazioni particolari in cui alcuni diritti sono negati? O luoghi in cui non si sperimentano giustizia e uguaglianza? Attraverso chi siamo venuti a conoscenza di queste realtà? Chi come Peppino si è fatto strumento di chi si trova in difficoltà?
Si proverà a fare delle proposte di associazioni, enti, organizzazioni oppure persone che, o nell’esercizio della propria attività lavorativa o come atto di volontariato che operano sul territorio e che secondo i ragazzi rispettano i requisiti per il Nobel. Quella selezionata sarà la candidatura al Nobel Pace ACR 2012.


Sabato 28 gennaio – INVIATI SPECIALI
Insieme al gruppo durante l’incontro, o, se si ritiene più opportuno, in un altro momento della settimana, si andrà a fare visita a chi è stato scelto per la candidatura del Nobel. I ragazzi potranno fare un’intervista, facendo domande che richiamano i requisiti richiesti per il Nobel.


Sabato 04 febbraio – LA SOSTA COL-PLAID

Il gruppo realizzerà l’elaborato che concorrerà al Premio Nobel riportando per esteso – il più argomentato possibile – le motivazioni della candidatura presentato all’Equipe dei Ragazzi.
Come consegnare il nobel? Mando una mail? Invio segnali di fumo o un piccione viaggiatore?
Niente di tutto questo, basterà consegnarlo appunto in sede usando un supporto particolare. Il nobel dovrà essere preparato su una coperta (il tipico plaid che portate nelle vostre scampagnate in montagna). Non è un oggetto scelto a caso ma strettamente legato al mese della pace e al premio che andremo a consegnare.
Come già detto in precedenza, nel nostro cammino, il mese della pace ci aiuta a sperimentare la sosta. Nella prima fase si è partiti in questo percorso in salita ma dopo un po’ fermarsi diventa necessario. Guidati dall’atteggiamento del discernimento i ragazzi si fermano a riflettere guardandosi attorno, ma lo fanno da una nuova prospettiva, quella di chi ha scelto liberamente di seguire Gesù. La coperta rappresenta quindi la sosta, il momento in cui in montagna ci si ferma e si riflette su quello di cui si ha bisogno.
Il plaid in montagna non è poi qualcosa che ognuno porta per se, è sempre messo a disposizione di tutti. Quando si preparano gli zaini, il posto è scarso e ci si accorda. La coperta rappresenta quindi il pensare agli altri, il condividere con loro questo spazio. Come chi si fa carico delle difficoltà degli altri cercando di essere costruttore di pace in ogni luogo.
La coperta potrà riportare foto, interviste e quant’altro identifichi l’attività candidata al Nobel.