13 novembre 2004 ore 23.02
...E LO CONDUSSE DA GESU' - veglia di preghiera
13 novembre 2004
ore 23.02

AZIONE CATTOLICA ITALIANA diocesi di ASCOLI PICENO
Campo Unitario Montegallo 13/15 novembre 2004
...E LO CONDUSSE DA GESÙ
VEGLIA DI PREGHIERA
13 novembre 2004


Canto: Grande è il Signore
Grande e degno di ogni lode è il Signore,
la città del nostro Dio è un luogo santo, la gioia sulla Terra.
Grande è il Signore da cui abbiamo la vittoria
perché ci salva dal nemico, prostriamoci a Lui.
Signore noi esaltiamo il tuo nom.
Vogliamo ringraziarti per prodigi che Tu hai fatto,
abbiamo fiducia solo nel tuo amor,
poiché tu solo sei l'Iddio immenso in cielo e sulla terra.

1. Chi sei tu, o Signore? Ecco l'Agnello di Dio!
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
Narratore: Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse:
Giovanni: Ecco l'agnello di Dio!
Narratore: E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e vedendo che lo seguivano, disse:
Gesù: Chi cercate?
Due discepoli: Rabbì, dove abiti?
Gesù: Venite e vedrete.
Narratore: Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui, erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse:
Andrea: Abbiamo trovato il Messia.
Narratore: e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse:
Gesù: Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa.
Andrea: Caro educatore, questa sera vorrei prendere la tua mano come feci con mio fratello Simone, e condurti da Gesù! Lo so, conosci già la sua casa, il suo indirizzo, hai modo spesso di dialogare con lui...Ma fidati, non avere paura della mia mano; desidero rinnovare l'emozione di quei primi incontri con il Signore; desidero farti conoscere lo stupore che nasce quando è un fratello a condurti da Gesù.
Pietro: Eh, sì, così è iniziata la mia amicizia con il Signore: una notizia nuova di mio fratello, uno sguardo intenso del Messia.
Pietro: Uno sguardo intenso... di sguardi me ne intendo e soprattutto dei Suoi sguardi! Quel primo capace di cambiare il mio nome, la mia vita: "Tu sei Simone... ti chiamerò Cefa!" In quei brevi istanti in cui fissò lo sguardo su di me si è realizzata la mia chiamata; uno sguardo intenso lungo una vita; uno sguardo fedele che ha segnato il respiro della mia storia... Conservo quello sguardo tenace, quando stavo per affogare e quella mano, che mi ricordava tanto quella di mio fratello Andrea, capace di ricondurmi alla vita; quello sguardo pieno di speranza davanti alle reti vuote; quello sguardo ricco di misericordia nel cortile del sommo sacerdote che m'incoraggiava a ricominciare perché tutto per me doveva ancora iniziare...

Canto: Lodi di Dio Altissimo
Tu sei Santo, Signor, Dio unico,
compi meraviglie, sei forte, sei grande.
Tu sei l'altissimo e onnipotente,
Tu sei Padre santo e il re dell'universo.
Tu Trinità e Signore degli dèi,
Tu Dio vivo, Dio vero e sommo bene!
Tu sei amor, carità, sei sapienza,
Tu sei umiltà, sei pazienza e bellezza.
Tu sei riposo, Tu sei sicurezza,
gioia e letizia, la nostra speranza.
Tu sei giustizia, tu sei comprensione
e ogni nostra sovrabbondante ricchezza!
Tu sei splendore, Tu sei mansuetudine,
Tu sei protettore, custode e difensore.
Tu sei fortezza, Tu sei sollievo, sei nostra speranza,
Tu sei la nostra fede.
Carità nostra Tu sei, nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna, o Dio Salvatore!

Riflessione:
Chi sei Tu, Signore che sei capace di tenere fisso lo sguardo su di noi? Verso la fine di una conversazione straordinaria con Gesù, la samaritana disse: "So che deve venire il Messia. Quando verrà ci annunzierà ogni cosa". Gesù le disse: "Sono Io, che ti parlo". Sono Io è il Nome supremo di Dio rivelato a Mosè quando chiese: "Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro? Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono... Dirai agli Israeliti: “Io sono mi ha mandato da voi". Nel Vangelo di Giovanni Egli rivela se stesso nel dono di sé sulla Croce: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io sono".

Canone: Oh, oh, oh, adoramus te, Domine.
Oh, oh,oh, adoramus te, Domine.

Riflessione:
Chi sei tu, Signore che sconvolgi la nostra vita e ci conduci a contagiare con Tuo immenso Amore i nostri fratelli?
Io sono la luce del mondo.
Io sono la via, la verità e la vita.
Io sono il buon pastore.
Io sono la risurrezione.
Io sono il pane della vita.
Io sono la vera vite, senza di me, non potete fare nulla.
Io sono Colui che chiama, Colui che attira ogni cuore, Colui che sa guardare con amore, sa toccare e guarire. Colui che sa rianimare in tutti la speranza, Colui che sa amare pienamente.

Tu, Signore, trasformi i nostri cuori perché vivi in mezzo a noi, cammini con noi e ci fai capaci di amare come Te. Grazie, Signore, perché ognuno di noi è speciale per Te, perché con te e attorno a Te ci hai chiamati ad essere una comunità capaci di annunciare la buona novella con il suo stesso esistere, capace di trovare rifugio nel Tuo Volto. Il Signore è la mia forza, mio canto è il signor. Egli è il Salvator, in Lui confido non ho timor, in Lui confido non ho timor.

2. Voi chi dite che io sia?
"Rabbì, dove abiti?" "Venite e vedrete". Desideriamo ascoltarli, Signore, accogliere la Tua Parola e nella forza della nostra fraternità rinnovare la gioia di appartenere a Te e alla Chiesa.

Canto: Alleluia, passeranno i cieli
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.
Passeranno i cieli
E passerà la terra,
la Tua parola non passerà.
Alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-17)
In quel tempo Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?" Risposero. Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, al¬tri Geremia o qualcuno dei profeti". Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio dei Dio vivente": E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cicli".
Parola del Signore. Lode a Te, o Cristo.

Riflessione del celebrante.

Canone: niente ti turbi.
Niente ti turbi, niente ti spaventi: chi ha Dio niente gli manca. Niente ti turbi, niente ti spaventi, solo Dio basta.

3. La fede nella vita: la gioia di aderire
"Sono stato crocifìsso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato la vita per me". (Galati, 2,20)

L'Azione Cattolica è una storia di santità, è la storia di giovani, di adulti e di ragazzi che hanno scelto di rispondere a Cristo e alla sua grazia che agisce nella storia e nella nostra vita. E' l'avventura di uomini e donne di ieri e di oggi, che come già l'apostolo Paolo, vivono la vita nella fede di Cristo che ci ha amato e ha dato la vita per noi. La decisione rinnovata di aderire all'AC e, in essa, di vivere la scelta educativa dice il nostro desiderio di camminare nell'alveo di questa storia di santità.

"Voi chi dite che io sia?" Questa tua domanda, Signore, incontri la generosità della nostra vita, incontri la concretezza della nostra risposta, ci faccia testimoniare la gioia di vivere per Te e in Te...
Le esperienze di Alberto Martelli, Pietro Tarrés, Pina Suriano, proclamati santi da Giovanni Paolo II il 5 settembre a Loreto: esempi di santità "quotidiana" cresciuta nell'Azione Cattolica.

Dal diario di Alberto Marvelli, riminese, giovane di Azione Cattolica, studente e delegato degli aspiranti:
Pasqua 1938
Pasqua radiosa di Resurrezione, ancora salutare per chi sta per affogare, aiuto potenti per chi è caduto, stimolo per chi cammina per le vie del Signore a fare sempre meglio. Una meta mi sono prefisso di raggiungere, oggi, ad ogni costo con l'aiuto di Dio.
Meta alta, sublime, radiosa, preziosa, desiderata da tempo, ma finora mai attuata. Essere santo, apostolo, caritatevole, studioso, puro, forte. Non stare mai un attimo in ozio. Forse è presunzione? Forse credo di essere così forte da riuscire? Lo sai, o Signore, nulla io posso da me, sono il più miserabile di questa terra, degno solo del tuo disprezzo e della tua vendetta; confido completamente nel tuo aiuto. E da parte mia cercherò di mettere la maggior volontà possibile. Voglio raggiungere questa meta, non per essere solo migliore degli altri, non per guardare con disprezzo i peccatori, ma solo per la tua maggior gloria, per essere l'umile servo delle anime, onde portarle a Te, per essere, come S. Francesco, giullare di dio e fare un poco di bene sotto la protezione della Vergine Madre celeste tanto buona.

Dalla lettera dal fronte a Pietro Llumà, 7 settembre 1938
Carissimo Pietro,
quanta benevolenza dimostra con me il Buon Gesù! Come dovrei io cantare per sempre la sua misericordia! Ho pensato, Pietro, a quelle parole che Egli dice: "Venite a Me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi" e vedo che non sono io che vado a Lui, ma Lui viene a me. Quanta bontà! Non la si può descrivere con le parole. Occorre solo tacere ed amare. Mi muovo sempre con Lui. Con Lui faccio le visite mediche, mangio, dormo molte volte e viaggio. Rifletto che c'è tanta gente che non lo ama pur essendo Egli tanto desideroso di essere amato. Forse ciò Lo rattrista e noi possiamo capire questo sentimento ed è voluto venire a me perché io Lo ami. A me. Pietro, che ho un cuore freddo e di ghiaccio! Però mi impegno ad amarlo, di pensare a Lui, sempre. Mentre scrivo Lo porto nel taschino del gilè, sul cuore. Sapessi io corrispondere! Fosse il mio cuore come un braciere! Però desidero amarlo o pensare sempre a lui. Penso a fargli festa, a contemplarlo, e stare sempre con lui.
Quanto è buono! Io non l'ho chiamato eppure Egli è venuto verso la mia debolezza. Eppure vi sono tante anime piene di ardore e di desiderio di possederlo. Prega molto, Pietro, perché io sappia corrispondere a tanta bontà e mi decida ad essere tutto suo, completamente suo. Ho fatto a Lui l'offerta della mia vita, quando a lui piacerà.

Dagli scritti di Pina Suriano
Gesù caro, potrò mai invidiare il più ricco di questa terra possedendo te, unico e prezioso tesoro, che il mondo non saprebbe mai dare? Qual meraviglia dunque, se dico con tutto il cuore che sono e mi sento la più felice, la più ricca del mondo, non sei forse tu il mio tutto, il mio gaudio, la mia gioia, la mia ricchezza? O Gesù caro, fa' che io mai abbia a separarmi da te; piuttosto
morire che allontanarmi dal tuo cure divino!"
Sarò un’ostia – un’ostia è originariamente grano macinato: sotto la macina dei doveri del mio stato delle sofferenze provvidenziali e delle penitenze, permesse dall'ubbidienza, voglio che sia macinata, e che il fuoco dell'amore faccia di me un pane senza macchia".
"Diventiamo roveti ardenti che si consumano accendendo il fuoco d'intorno".
"Gesù, io mi abbandono a Te. Tu mi vuoi in questa via, ed io vengo. Voglio quel che Tu vuoi. Tu solo sei la mia guida necessaria Tu sei il mio direttore saggio e sapiente, che sai condurre le anime senza pericolo, quando si abbandonano a Te, dimenticando se stesse"."

Canto: Prendi la mia vita
Prendi la mia vita,
prendila Signore
e la tua fiamma bruci nel mio cuor.
Tutto l'essere mio vibri per te,
sii mio Signore e divino re.
Fonte di vita, di pace e amor, a te io grido la notte e il dì!
Sii mio sostegno, guidami tu. Dammi la vita, tu mio solo ben!
Donami, Signore, di donarmi a te
e la tua luce splenda innanzi a me.
Seguirò il tuo passo, crocifisso re, e nel seguirti vivere di te.
Quando, Signore, giunto sarò
nella tua gloria risplenderò.
Insieme ai santi, puri di cuor,
per non lasciarti, eterno amor!

Testimonianza: L'esperienza di un'Educatrice

Celebrante: Nella croce di Gesù abbiamo il segno concreto dell'amore liberante di Dio. Questa croce ora la scegliamo: come progetto di vita, come stile di cammino personale, come proposta delle nostre Comunità e delle nostre Associazioni offerta a tutti gli uomini che cercano la verità e la pace. Accogliamo il Cero Pasquale, segno di Cristo Risorto, con il desiderio di risplendere, con la nostra adesione e il nostro servizio, nella Chiesa condividendo in pienezza la dedizione di Cristo per ogni uomo.
Celebrante: E' ora il momento di professare con le labbra e con il cuore la gioia della nostra fede.
Celebrante: Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Assemblea: Rinuncio.
Celebrante: Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato? Assemblea: Assemblea: Rinuncio.
Celebrante: Rinunciate a Satana, origine e causa di ogni peccato?
Assemblea: Rinuncio.
Celebrante: Credete in Dio, padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Assemblea: Credo.
Celebrante: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Assemblea: Credo.
Celebrante: Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne e la vita eterna?
Assemblea: Credo.
Celebrante: Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla in Cristo Gesù nostro Signore.

Gesto
Alcuni educatori e animatori, rappresentanti delle parrocchie, porteranno all'Assemblea la luce del Cero Pasquale, segno del nostro impegno a rendere visibile la fede che tutti insieme abbiamo professato.

Canto: Emmanuel
Dall'orizzonte una grande luce viaggia nella storia
E lungo gli anni ha vinto il buio facendosi Memoria,
e illuminando la nostra vita chiaro ci rivela
che non si vive se non si cerca
la Verità l'Emmanuel.
Da mille strade arriviamo a Roma sui passi della fede,
sentiamo l'eco della Parola che risuona ancora
da queste mura, da questo cielo per il mondo intero:
è vivo oggi, è l'Uomo Vero Cristo tra noi.
Siamo qui sotto la stessa luce
sotto la sua croce cantando ad una voce.
E' l'Emmanuel Emmanuel, Emmanuel E' l'Emmanuel, Emmanuel
Dalla città di chi ha versato il sangue per amore
ed ha cambiato il vecchio mondo vogliamo ripartire.
Seguendo Cristo, insieme a Pietro, rinasce in noi la fede,
Parola viva che ci rinnova e cresce in noi.
Un grande dono che Dio ci ha fatto
è Cristo il suo Figlio,
e l'umanità è rinnovata,
è in Lui salvata.
E' vero uomo, è vero Dio,
è il Pane della Vita,
che ad ogni uomo ai suoi fratelli ridonerà.
Rit.


Preghiera insieme
Signore, aiutaci ad essere Educatori!
Aiutaci a voler bene a ciascuna delle persone che ci affidi,
a prenderci a cuore la loro crescita, le loro gioie, le loro fatiche!
Donaci il desiderio di conoscere i nostri ragazzi uno per uno, di condurli a Te, di prenderci cura di loro, di servire la loro felicità, di allevarli insieme con la comunità cristiana, di essere per loro il volto tenero e materno della Chiesa, di custodirli come pupilla dei nostri occhi.
Abbiamo timore, Signore, perché questo vuol dire essere responsabili, vuol dire non risparmiarsi, ma accettiamo, Signore,
perché sappiamo che Tu per primo
continuerai a tempo pieno ad essere il nostro Educatore
e da te impareremo ad essere fedeli nella nostra responsabilità.
Amen.

Canto: Benedici il Signore
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo nome;
non dimenticherò tutti i suoi benefici, benedici il Signore, anima mia.
Lui perdona tutte le tue colpe e ti salva dalla morte.
Ti corona di grazia e ti sazia di beni nella tua giovinezza.
Il Signore agisce con giustizia, con amore verso i poveri.
Rivelò a Mosè le sue vie, ad Israele le sue grandi opere.
Il Signore è buono e pietoso, lento all'ira e grande nell'amore.
Non conserva in eterno il suo sdegno e la sua ira verso i nostri peccati.

Celebrante: Rafforzati dalla nostra fraternità e dalla condivisione del nostro servizio diciamo insieme la preghiera che Gesù ci ha insegnato:
Padre Nostro...
Benedizione.



Canto: è bello lodarti
E' bello lodarti, cantare il tuo amore,
annunziare al mattino la tua bontà,
la tua fedeltà sulle corde dell'arpa e della cetra (2 v.)
Son felice Signore, per quello che hai fatto:
canto di gioia davanti a te.
Signore, tu mi hai unto con olio profumato;
fiorirà il giusto nei tuoi atri, o Signor.
Crescerà come cedro nella casa del nostro Dio,
per annunziare che sei giusto, o Signor.

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