
ore 02.04
AZIONE CATTOLICA DEI RAGAZZI – DIOCESI DI ASCOLI PICENO
Festa della Pace 2004 - A misura di…dodiciquattordici!
Ritorno al futuro!
Scopo: Nella festa sono protagonisti la parola, il silenzio, l’ascolto, il dialogo e l’incontro. Questi ingredienti sono indispensabili per una comunicazione autentica che crei relazioni di pace nel rispetto dell’altro.
Introduzione
Quale sarà la comunicazione del futuro? Come comunicherà l’uomo nel 2080? La parola, il silenzio, l’ascolto, il dialogo e l’incontro saranno ancora significativi nell’era dell’informatica oppure le chat-line, le web-cam, i monitor ed i cellulari li soppianteranno relegandoli in un polveroso dimenticatoio? Il valore di una comunicazione vera e autentica, di una comunicazione capace di creare relazioni di pace sarà ancora tale o verrà svalutato da comunicazioni tanto più veloci quanto fredde ed informali?
Ciao Darwin: timidi contro scafati!!!
La sala sarà allestita con due schieramenti di sedie posti l’uno di fronte all’altro ricreando un po’ nell’ambientazione lo studio di Ciao Darwin. I due schieramenti di sedie non presenteranno alcun cartellone distintivo. I ragazzi verranno fatti entrare uno per volta nella sala in cui si svolgerà la loro festa. A ciascun ragazzo verrà chiesto se si sente più timido o più scafato. A seconda della risposta che il ragazzo darà verrà inviato presso uno dei due schieramenti di sedie. È ovvio che tutti i timidi verranno inviati da una parte e tutti gli scafati dall’altra. Quando tutti i ragazzi saranno entrati nella sala ed avranno preso posto nelle fila dello schieramento in cui si riconoscono maggiormente verranno tirati fuori i due striscioni che identificano le fazioni opposte.
Timidi contro Scafati: chi meglio di loro può dirci che modalità assumerà la comunicazione del futuro?
Ci scaldiamo un po’…
Quale tra le due soluzioni nel comunicare è preferibile? Saranno due rappresentanti degli opposti schieramenti ad infuocare l’ambiente comunicando perché una delle due soluzioni sia preferibile. Verrà consegnato il microfono ad un ragazzo di una squadra e verrà fatta partire la musica. I ragazzi si passeranno il microfono ed il ragazzo che lo terrà allo stop della musica dovrà sinteticamente presentarsi e dire in poche parole perché essere come lui è meglio…
Esempio:
Ciao sono Oronzo, 13 anni di Ascoli e credo che è meglio essere scafati perché…
Ciao sono Mariolino, 12 anni di Ascoli e credo che è meglio essere timidi, cioè..insomma..dicevo…
Ritorno al futuro!
Veniamo al dunque. Le due opposte fazioni si cimenteranno in 5 prove per stabilire quale sarà la comunicazione del futuro. Sì ma come vengono lanciate le prove? Sul palco ci sarà un presentatore, ma le prove verranno lanciate con un collegamento “via etere” dal futuro. Alcuni consigli: 1. è preferibile che il collegamento sia precedentemente registrato su VHS e proiettato mediante un videoproiettore in maniera tale da essere a tutti visibile; 2. è preferibile che l’uomo del futuro sia interpretato sempre dal presentatore magari opportunamente camuffato.
Il tema della prova sarà dunque lanciato dall’uomo del futuro mentre lo svolgimento tecnico ed il risultato della prova saranno illustrati ai contendenti dal presentatore in sala.
Alcuni aspetti che abbiamo ritenuto indispensabili per una comunicazione che riesca a creare relazioni, ponti di pace costituiranno le tematiche portanti delle prove. Gli aspetti sono i seguenti:
1. La parola
2. L’ascolto
3. Il dialogo
4. Il silenzio
5. L’incontro
L’ordine in cui li abbiamo elencati non è necessariamente quello con il quale i ragazzi si sottoporranno alle prove ad eccezion fatta per l’incontro che deve costituire necessariamente l’ultima prova ad essere affrontata.
La parola
Pensando al mezzo di comunicazione in cui alla parola venisse restituito il ruolo principe che le spetta senza essere rilegata a mera didascalia di un’immagine ci è subito venuta in mente sua maestà la Radio. Abbiamo pensato a quando negli Stati Uniti un abile cronista radiofonico fece precipitare un’intera nazione nel panico raccontando con dovizia di particolari una fantomatica ed inesistente invasione degli Ufo oppure a tutte le volte in cui abbiamo teso speranzosi l’orecchio al gracidante racconto delle imprese dei nostri eroi del rettangolo verde lontani dalle mura amiche…
Insomma questa è la prova:
ciascuna squadra sceglierà tra le proprie file tre cronisti, tre ragazzi dalla buona parlantina che amino raccontare e raccontarsi…sì perché la bravura di un cronista è tutta qui: nella capacità non solo di raccontare, di descrivere quanto gli appare alla vista ma anche nella capacità di raccontarsi, di trasmettere le proprie emozioni di fronte a ciò che vede, di renderle palpabili a chi è lontano mille miglia e non ha la fortuna di esserci!
I cronisti avranno davanti agli occhi delle diapositive. Ciascuna diapositiva sarà collegata ad un evento. Il cronista avrà la possibilità di raccontare minuziosamente al pubblico, che non potrà vedere la scena, quanto sta avvenendo davanti ai suoi occhi arricchendolo naturalmente con le emozioni in lui suscitate dall’evento.
Ciascun cronista racconterà un solo evento quindi saranno necessarie 10 diapositive con altrettante storie collegate. Vincerà la squadra dei cronisti che avranno mostrato maggiore capacità di raccontare e soprattutto di raccontarsi.
L’ascolto
Perché la comunicazione sia completa e contribuisca alla costruzione di relazioni di pace è indispensabile che il messaggio venga recepito, che trovi orecchie attente e pronte ad esser tramite con il cuore…
I due schieramenti incontreranno cinque personaggi che riverseranno su di loro fiumi di parole. Questi personaggi insomma racconteranno la loro vita, i loro problemi, le loro esperienze ed i loro interessi: compito dei ragazzi sarà in un primo tempo semplicemente quello di ascoltare i racconti con la massima attenzione. In un secondo momento ciascuna squadra sceglierà alcuni rappresentanti che si distinguano per la loro velocità…perché?
Perché i rappresentanti delle squadre saranno chiamati a rispondere ad un quiz su quanto raccontato loro dai personaggi. Le modalità del quiz sono quello del classico musichiere:
a. viene proposta alle squadre la domanda
b. i rappresentati hanno la possibilità di consultarsi con la squadra
c. i rappresentanti gonfiano al massimo un palloncino.
d. i rappresentanti si precipitano a suonare la campana
e. chi suona per primo guadagna la possibilità di rispondere.
I rappresentanti delle squadre cambiano ad ogni domanda; vince naturalmente chi risponderà esattamente a più domande dimostrando di aver ascoltato con maggiore attenzione.
Proponiamo di sottoporre ai ragazzi i seguenti personaggi: il calciatore fallito, quello a cui fa male tutto e pensa di avere tutte le malattie, il nonno che racconta ai nipoti, la donna in carriera…
Il silenzio
Quante volte abbiamo sentito dire che il silenzio vale più di mille parole e che gli occhi sono lo specchio dell’anima??? Proprio da questi due luoghi comuni siamo partiti per questa prova. Gioca un gruppetto di ragazzi per squadra. Otto personaggi mimeranno semplicemente con lo sguardo ma rimanendo assolutamente immobili ed in silenzio otto diversi atteggiamenti. Naturalmente ciascun personaggio mimerà un solo atteggiamento. I ragazzi avranno tra le mani 8 cartelli con gli atteggiamenti da abbinare al personaggio. Dopo aver osservato attentamente cosa comunica il silenzio di ciascuno i ragazzi avranno a disposizione un tempo massimo (da fissare a seconda di esigenze e disponibilità) per abbinare in modo opportuno i cartelli. Quando i cartelli saranno stati abbinati il presentatore comunicherà il numero di atteggiamenti indovinati ed i ragazzi avranno la possibilità di cambiarne l’ordine fino ad esaurimento del tempo. Ogni volta che crederanno di aver apportato i cambiamenti indispensabili per indovinare tutti gli atteggiamenti potranno stoppare il tempo e chiede il risultato al presentatore.
Gli sguardi dei personaggi dovranno comunicare: attenzione, distrazione, soprappensiero, riflessione, rifiuto, superiorità, dubbio – perplessità, sorpresa.
Saranno in grado i nostri ragazzi di riconoscere la forza comunicativa del silenzio?
PS. Sarebbe bello lanciare la prova con lo spezzone del film “I due carabinieri” con Verdone e Montesano in cui i due protagonisti cercano di incarnare lo sguardo del carabiniere (acuto, attento e deciso).
Il dialogo
Il classico pannello con raffigurati dei personaggi con un foro in cui inserire la testa sarà lo strumento che ci aiuterà in questa prova. Sul pannello saranno raffigurati i seguenti personaggi: il genitore, un estraneo, un amico, il nonno. Verrà consegnato ai ragazzi un biglietto con il tema della comunicazione (ad esempio: comunicare al nonno che hai una fidanzata, comunicare al genitore che la tua pagella scolastica non è un granché…ecc.). Vincerà il gruppo che riuscirà meglio a dialogare con i personaggi…
L’incontro
Il collegamento con il futuro lancerà la prova dicendo semplicemente: “ed ora musica!!”. Verranno proposti diversi tipi di musica ai ragazzi dalla musica tunz-tunz ai classici latinoamericani. Vincerà la squadra che meglio avrà saputo incontrarsi con l’altro nel ballo. L’incontro non dimentichiamolo mai è anche trasmissione di emozioni corporee, che una chat, un cellulare o altri mezzi di comunicazione moderni non potranno mai dare…
Conclusione
Alla fine dei giochi verrà chiesto un parere alle squadre: la parola, il silenzio, l’ascolto, il dialogo e l’incontro saranno ancora significativi nell’era dell’informatica oppure le chat-line, le web-cam, i monitor ed i cellulari li soppianteranno relegandoli in un polveroso dimenticatoio?
Come sarà la comunicazione nel futuro?
L’ultima parola all’uomo del futuro!
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