17 settembre 2007 ore 14.13
FULL! (mi gioco tutto) - Campo Giovanissimi di AC 2007

17 settembre 2007
ore 14.13
ore 14.13
AZIONE CATTOLICA ITALIANA – GIOVANISSIMI DI AC
Parrocchie di Stella, San Giacomo della Marca, Ss. Simone e Giuda
Camposcuola Giovanissimi 2007
FULL!!! (mi gioco tutto)
OBIETTIVO GENERALE: VUOTI A PERDERE
Con questo campo ci siamo proposti di indagare i vuoti che possono caratterizzare la vita di un Giovanissimo. Quali sono i principali vuoti che vengono più o meno consapevolmente avvertiti? In cosa consistono effettivamente questi vuoti? Come i Giovanissimi tentano di riempirli? Innanzitutto il vuoto non significa essere privo di qualcosa! Il vuoto vuol dire non potere o non volere partecipare al gioco. Hai i numeri, hai le carte ma non le vuoi giocare. Quando dici è inutile che, quando ti crei delle inutili sovrastrutture o preconcetti, quando non riesci ad amare come Cristo, pienamente uomo, ha amato ....vuol dire che hai qualcosa tra le mani, delle grandi carte, grandi potenzialità, ma…ti rifiuti di giocarle. Così accade per i principali vuoti che caratterizzano la vita dei ragazzi e che ci proponiamo di analizzare, tre atteggiamenti su cui riflettere e che sintetizzano un po’ tutta la vita del ragazzo: fede, speranza e carità (amore verso l’altro, inteso come affettività, e verso gli altri, il servizio). Vivere pienamente fede speranza e carità significa avere il giusto sguardo su tutta la propria vita:
-saper guardare al proprio passato con la libertà della ricerca di senso,
-al proprio presente con fede,
-al proprio futuro di affettività verso l’altro e gli altri.
Tutte le dimensioni della storia di ciascuno vengono prese in esame: il dolore, la fede, la volontà di un amore vero nella dimensione di coppia, la prospettiva delle relazioni quotidiane e del servizio; sapremo condurre i giovanissimi alla capacità di giocarsi tutto???
AMBIENTAZIONE GENERALE:
L’aggancio generale di questi giorni di campo sarà il mondo delle carte. Ciascuna giornata avrà un seme come filo conduttore, in collegamento al tema trattato.
LA STORIA:
La storia trova il suo spazio di lancio nella liturgia quotidiana del mattino e della sera. Ci aiuta a calare le linee essenziali del campo in un lessico familiare e consueto per i ragazzi, declina insomma nel vissuto del quotidiano, il tema della giornata. Faremo riferimento quest’anno ai libri di Fabio Volo.
ATTENZIONI PER LA LITURGIA:
Come di consueto i tempi della giornata saranno scanditi dalla liturgia.
• Sono previste le lodi la mattina e la compieta la sera.
• Una serata sarà dedicata alla veglia alle stelle mentre in un pomeriggio verrà svolta la liturgia penitenziale.
• La celebrazione eucaristica è prevista nell’ultima giornata di campo.
• Durante le lodi verrà distribuita a ciascun partecipante una carta del seme che caratterizza la giornata; proprio sulla carta sarà riportata la provocazione chiave del tema quotidiano.
• Il momento della compieta può essere utilizzato come feedback: ciascuno potrà condividere emozioni, riflessioni esprimendo simbolicamente la propria puntata…quanto mi gioco?
Mercoledì 22 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Arrivi e sistemazione ore 16
Attività ore 17
Serata: gioco
AMBIENTAZIONE GENERALE: Quadri
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: Faremo il quadro della situazione sulle aspettative, le speranze, i progetti, la situazione di vita che i giovanissimi hanno portato con sé all’inizio del campo. Fare il quadro della situazione è indispensabile per calibrare insieme dove possiamo arrivare con questo campo, su quali aspetti delle tematiche insistere maggiormente…insomma per individuare la chiave di volta del campo.
ATTIVITÀ (PRIMA SCELTA): PREVISIONI DEL TEMPO
L’attività, svolta tutti insieme, si divide in tre parti:
1. Che regione sei? Ovvero io e gli altri… Nella prima parte ciascun ragazzo potrà scegliere una regione specifica del mondo assegnandole un senso. Che tipo di regione sono in questo momento? Sono un’isola e dunque mi sento isolato da tutto e da tutti, vivo in un mondo tutto mio circondato dal mare che gli altri devono attraversare per raggiungermi? Sono una penisola e dunque c’è qualcosa o qualcuno che mi tiene ancorato alla terra, alle cose che io ritengo importanti dalle quali solo un terremoto potrebbe smuovermi? Sono una fredda catena montuosa in cui in questo momento c’è spazio solo per neve e ghiaccio e quindi solo in pochi ci si avventurano?
2. Che tempo che fa? Ovvero io e la mia vita…Nella seconda parte ciascuno sarà chiamato a determinare che tempo fa sulla propria regione…splende il sole ovunque e dunque vivo un momento in pace con me stesso e con il mondo (improbabile)? Oppure splende il sole solo in alcune regioni? In tal caso i ragazzi potranno indicare su quali regioni splende il sole e a cosa corrispondono; ad esempio splende il sole sulla costa, nelle regioni calde e pianeggianti dei miei amici ma lassù sulle montagne dei miei genitori fa un freddo…
3. Previsioni del tempo. Ovvero io e il campo…Nella terza ed ultima parte i giovanissimi saranno chiamati a fare le previsioni sulla propria regione; cosa si aspettano dal campo? Dove necessitano maggiormente di sole?
Naturalmente non forniremo ai giovanissimi una traccia per interpretare la simbologia meteorologica e/o geografica lasciando spazio alla loro fantasia ed alla loro libera interpretazione.
ATTIVITÀ (ALTERNATIVA): «APPARECCHIEME»
Ciascun giovanissimo sarà chiamato ad imbandire la tavola della propria vita. Che tipo di tavola sarà apparecchiata? Per quante persone c’è spazio in questo momento nella loro vita? Sarà una tavola curata nei dettagli oppure non avete il tempo per tutto perché in questo momento avete altre priorità? Sarà una cena frugale come quella di chi non ha tempo da perdere o voglia di stare in compagnia o una cena con tante portate da facilitare la conversazione? Sarà un panino mangiato per strada con un groppone di amici o una cenetta romantica per due? E come immaginate la vostra tavola dopo il campo?
Giovedì 23 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività
Serata: gioco
Compieta - notte
AMBIENTAZIONE GENERALE: Fiori
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: VUOTO DI SPERANZA...SARÒ?
In questa giornata condurremo i ragazzi alle radici della speranza cristiana. Cosa vuol dire veramente sperare? Quando si manifesta la vera speranza? Sperare non vuol dire proiettare sogni senza gambe sul proprio futuro ma saper guardare alla propria storia, alle difficoltà incontrate come alle prospettive future con una prospettiva di ricerca del senso. E’ vero: la vita di ciascuno è fatta anche di eventi che apparentemente poco si conciliano con il verbo sperare! Eppure si dice che quando sei in mezzo all’inferno hai solo due possibilità: abituartici o cercare! Cercare un significato vuol dire saper leggere il dolore con libertà. Occorre dunque saper guardare alla propria storia con un’altra prospettiva, la prospettiva di ricerca del senso. Non significa arrogarci il diritto di capire il senso del tutto ma di ricercarlo senza scadere nel fatalismo (è colpa del destino) o nel peggiore provvidenzialismo (Dio ha voluto così)! Cercare un senso vuol dire non attribuire agli altri, alla vita, al destino a Dio la propria mediocrità: questa è la speranza cristiana che nell’amore trova significato ad ogni cosa. Nell’amore trova un senso la morte di Gesù Cristo, nell’amore acquisisce un senso la vita di ciascuno! Sperare vuol dire trovare nell’amore la risposta a quella profonda nostalgia che ciascuno di noi (in fondo in fondo) ha dell’infinito: solo quando hai volato guarderai di più il cielo!!!
SCOPO PER LA MATTINA: Esiste una prospettiva di speranza di fronte alle situazioni apparentemente prive di senso? Eppure l’amore sembra offrire una prospettiva di senso in più ma…è veramente una possibilità oppure è una mera illusione?
ATTIVITÀ: NUOVI ORIZZONTI
Visione del film “La vita è bella”.
Nel film emerge la ricerca della vera speranza attraverso l’amore: ne discuteremo brevemente tutti insieme dopo la visione del film! Quali sentimenti prevalgono alla fine della proiezione?
SCOPO PER IL POMERIGGIO: Nel pomeriggio andiamo a caccia delle situazioni all’interno della nostra vita che ci sono apparse prive di senso. Cosa abbiamo provato? Con chi ce la siamo presa? A chi abbiamo attribuito le colpe? Quali sono state le conseguenze di queste situazioni? Quale il tuo atteggiamento dopo queste situazioni? Siamo riusciti a cercare i fiori in questo deserto? Come leggere queste situazioni alla luce della speranza cristiana?
ATTIVITÀ: MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO
1. Fase
Ciascuno sarà chiamato a interrogarsi sulle situazioni apparentemente prive di senso all’interno della propria vita quindi ad indicare le proprie sofferenze, siano esse vissute o anche solo in prospettiva, su un foglio a forma di carta da gioco (seme fiori). Le riflessioni di ciascun giovanissimo andranno riportate non sul dorso bensì proprio sul lato della carta in cui è riportato il valore ed il rispettivo seme. Una volta terminata questa operazione il giovanissimo girerà la carta dal lato del dorso, in modo da non far leggere quanto scritto nel lato del seme, quindi vi metterà sopra un bicchiere che verrà riempito in base alla speranza presente in quella specifica situazione o più in generale nella propria vita. A questo punto ognuno può raccontare la propria sofferenza e la propria speranza.
2. Fase
Al termine di questa prima fase di confronto viene proposto un brano del Vangelo (Lc. 24, 13-35) che evidenzi il senso della speranza cristiana e dia il via alla seconda fase del confronto. Una possibile pista per il confronto può essere la seguente: come affronto le situazioni evidenziate? Riesco ad avere uno sguardo di speranza? Quali sono le mie prospettive? Riesco a guardare al futuro? Le situazioni di sofferenza possono far crescere? Riesco a vedere i fiori al di sopra del dolore?
Venerdì 24 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività
Pranzo
Deserto e liturgia penitenziale
Serata: veglia alle stelle.
AMBIENTAZIONE GENERALE: Cuori
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: VUOTO DI FEDE... CREDERÒ?
In questa giornata ci proponiamo di condurre i ragazzi ad una giusta immagine di Dio, epurata dagli stereotipi e dalle idee esclusivamente personali. Cercheremo dunque di far scoprire ai giovanissimi non il Dio del supermarket né il Dio allineato e coperto della “religione”, non il Dio dei perbenisti né quello della new age, ma il Dio di Gesù Cristo. Solo la giusta immagine di Dio permette a ciascuno di riscoprire il seme della fede che è dato a tutti e che spesso cade su terreni resi poco fertili da sovrastrutture. Questo Dio, il Dio di Gesù Cristo, il Dio dei Vangeli non può non scaldare il cuore di chiunque!!!
SCOPO PER LA MATTINA: Nella mattinata i ragazzi saranno condotti sulle strade degli stereotipi e delle sovrastrutture che ciascuno ha accolto o creato sull’immagine di Dio.
ATTIVITÀ: IL DIO IN CUI NON CREDO
Verranno proposte ai ragazzi delle provocazioni attraverso il testo “Il Dio in cui non credo” del giornalista cattolico spagnolo Juan Arias. Due saranno i linguaggi di cui ci serviremo:
1. verranno posti dei cartelli in giro per la casa con riportate le varie frasi de “Il Dio in cui non credo”.
2. verrà proiettato un filmato con le stesse frasi.
Nella visione delle immagini e dei cartelli i ragazzi prenderanno appunti o amplieranno con le proprie impressioni i concetti di cui hanno preso visione, riportando il tutto su dei post-it che verranno attaccati su un’icona del volto di Cristo. Le sovrastrutture create da loro stessi, dal pensiero comune, dagli stereotipi oscurano il volto di Gesù rendendo illeggibile la sua vera natura. Il vero volto di Cristo verrà scoperto nel corso della penitenziale in cui ciascun ragazzo, dopo essersi confessato, potrà andare togliere il proprio post-it.
Il Dio in cui non credo
Sì, io non crederò mai in:
il Dio che "sorprenda" l'uomo in un peccato di debolezza.
Il Dio che condanni la materia.
Il Dio incapace di dare una risposta ai problemi gravi di un uomo sincero e onesto che dice piangendo: "non posso".
Il Dio che ami il dolore.
Il Dio che metta la luce rossa alle gioie umane.
Il Dio che sterilizza la ragione dell'uomo.
Il Dio che benedica i nuovi Caini dell'umanità.
Il Dio mago e stregone.
Il Dio che non si lasci dare del tu.
Il Dio nonno di cui si possa abusare.
Il Dio che non abbia bisogno dell'uomo.
Il Dio lotteria in cui si vinca solo a sorte.
Il Dio arbitro che giudichi sempre col regolamento alla mano.
Il Dio solitario.
Il Dio incapace di sorridere di fronte a molte monellerie degli uomini.
Il Dio che "giochi" a condannare.
Il Dio che "mandi" all'inferno.
Il Dio che non sappia aspettare.
Il Dio che esiga sempre dieci agli esami.
Un Dio capace di essere spiegato da una filosofia.
Il Dio che adorano quelli che sono capaci di condannare un uomo.
Il Dio incapace di amare quello che molti disprezzano.
Il Dio incapace di perdonare tante cose che gli uomini condannano.
Il Dio incapace di redimere la miseria.
Il Dio incapace di capire che i "bambini" devono insudiciarsi e sono smemorati.
Il Dio che impedisca all'uomo di crescere, di conquistare, di trasformarsi, di superarsi fino a farsi "quasi un Dio".
Il Dio che esiga dall'uomo, perché creda, di rinunciare a essere uomo.
Il Dio che non accetti una sedia nelle nostre feste umane.
Il Dio che è capito soltanto dai maturi, i sapienti, i sistemati.
Il Dio che non è temuto dai ricchi alla cui porta sta la fame e la miseria.
Il Dio capace di essere accettato e compreso dagli egoisti.
Il Dio onorato da quelli che vanno a messa e continuano a rubare e a calunniare.
Il Dio asettico, elaborato in un gabinetto scientifico da tanti teologi e canonisti.
Il Dio che non sappia scoprire qualcosa della sua bontà, della sua essenza là dove vibra un amore per quanto sbagliato.
Il Dio a cui piaccia la beneficenza di chi non pratica la giustizia.
Il Dio per cui è il medesimo peccato compiacersi alla vista di due belle gambe, distrarsi nelle preghiere, calunniare il prossimo, frodare dal salario gli operai o abusare del potere.
Il Dio che condanni la sessualità.
Il Dio del "me la pagherai".
Il Dio che si penta qualche volta di aver regalato la libertà all'uomo.
Il Dio che preferisca l'ingiustizia al disordine.
Il Dio che si accontenti che l'uomo si metta in ginocchio anche se non lavora.
Il Dio muto e insensibile nella storia di fronte ai problemi angosciosi dell'umanità che soffre.
Il Dio a cui interessano le anime e non gli uomini.
Il Dio morfina per il rinnovamento della terra e speranza soltanto per la vita futura.
Il Dio che crei discepoli che disertano i compiti del mondo e sono indifferenti alla storia dei loro fratelli.
Il Dio di quelli che credono di amare Dio, perché non amano nessuno.
Il Dio che è difeso da quanti non si macchiano mai le mani, non si affacciano mai alla finestra, non si gettano mai nell'acqua.
Il Dio a cui piacciano quelli che dicono sempre: "tutto va bene".
Il Dio di quelli che pretendono che il sacerdote cosparga di acqua benedetta i sepolcri imbiancati delle loro sporche manovre.
Il Dio che giustifichi la guerra.
Il Dio che ponga la legge al di sopra della coscienza.
Il Dio che sostenga una chiesa statica, immobile, incapace di purificarsi, di perfezionarsi e di evolversi.
Il Dio che neghi all'uomo la libertà di peccare.
Il Dio che non continui a scomunicare i nuovi farisei della storia.
Il Dio che non sappia perdonare qualche peccato.
Il Dio che preferisca i ricchi.
Il Dio che "causi" il cancro,
che "invii" la leucemia,
che "renda sterile" la donna
o che "si porti via" il padre di famiglia
che lascia cinque creature nella miseria.
Il Dio che possa essere pregato solo in ginocchio, che si possa incontrare solo in chiesa.
Il Dio che non salvi quanti non lo hanno conosciuto ma lo hanno desiderato e cercato.
Il Dio che "mandi" all'inferno il bambino dopo il suo primo peccato.
Il Dio che non dia all'uomo la possibilità di potersi condannare.
Il Dio per cui l'uomo non sia la misura di tutto il creato.
Il Dio che non vada incontro a chi lo ha abbandonato.
Il Dio incapace di far nuove tutte le cose.
Il Dio che non abbia una parola diversa, personale, propria per ciascun individuo.
Il Dio che non abbia mai pianto per gli uomini.
Il Dio che non sia la luce.
Il Dio che preferisca la purezza all'amore.
Il Dio insensibile di fronte a una rosa.
Il Dio che non possa scoprirsi negli occhi di un bambino o di una bella donna o di una madre che piange.
Il Dio che non sia presente dove vibra l'amore umano.
Il Dio che si sposi con la politica.
Il Dio di quanti pregano perché gli altri lavorino.
Il Dio che non possa essere pregato sulle spiagge.
Il Dio che non si riveli qualche volta a colui che lo desidera onestamente.
Il Dio che distrugga la terra e le cose che l'uomo ama di più invece di trasformarle.
Il Dio che non abbia misteri, che non sia più grande di noi.
Il Dio che per renderci felici ci offra una felicità separata dalla nostra natura umana.
Il Dio che annichilisca per sempre la nostra carne invece di risuscitarla.
Il Dio per cui gli uomini valgono non per ciò che sono ma per ciò che hanno o che rappresentano.
Il Dio che accetti come amico chi passa per la terra senza far felice nessuno.
Il Dio che non possieda la generosità del sole che bacia quando tocca, i fiori e il concime.
Il Dio incapace di divinizzare l'uomo facendolo sedere alla sua tavola e dandogli la sua eredità.
Il Dio che non sappia offrire un paradiso in cui noi ci sentiamo fratelli e in cui la luce non venga
solo dal sole e dalle stelle ma soprattutto dagli uomini che amano.
Il Dio che non sia l'amore e che non sappia trasformare in amore quanto tocca.
Il Dio che abbracciando l'uomo già qui sulla terra non sappia comunicargli il gusto, la gioia, il piacere, la dolce sensazione di tutti gli amori umani messi insieme.
Il Dio incapace di innamorare l'uomo.
Il Dio che non si sia fatto vero uomo con tutte le sue conseguenze.
Il Dio che non sia nato dal ventre di una donna.
Il Dio che non abbia regalato agli uomini la sua stessa madre.
Il Dio nel quale io non possa sperare contro ogni speranza.
Sì, il mio Dio è l'altro Dio.
SCOPO PER IL POMERIGGIO: Nel pomeriggio i ragazzi accompagnati dal sacerdote saranno aiutati a definire la giusta immagine di Dio: il Dio di Gesù Cristo.
ATTIVITÀ: IL DIO DI GESÙ CRISTO
Proponiamo per il pomeriggio una liturgia penitenziale all’interno del deserto. Al termine del deserto, dopo la confessione, ciascun ragazzo andrà a staccare il proprio post-it dall’immagine di Gesù e potrà comporre uno scritto sul suo nuovo credo personale: “Io credo.....”
Sabato 25 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività
Serata di gala e festa ed elezione Attenzione Annuale
AMBIENTAZIONE GENERALE: Picche
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: VUOTO DI AFFETTIVITÀ...SUCCEDERÀ?
Ci proponiamo all’interno della giornata di valutare l’affettività in tutte le sue componenti; nella mattina ci soffermeremo nella dimensione più generale, insomma sull’affettività genericamente intesa come relazione. Nel pomeriggio la relazione si fa impegno, progetto di crescita reciproca nella diversità dei sessi e punteremo l’attenzione sulla dimensione di coppia. Ma quanti rischi si corrono nell’affettività, quanto è difficile comprendere alcuni capisaldi per costruire relazioni affettive autentiche. Ne elenchiamo alcuni:
1. l’affettività non è possesso.
2. L’affettività non è innamorarsi dell’amore: è uscire da sé stessi per “perdersi” nell’altro;
3. perdersi significa realizzare pienamente sé stessi, non spersonalizzarsi.
4. Vivere pienamente l’affettività significa essere capaci di costruire relazioni profonde: «ho il ragazzo?». «E di che ci parli?».«BO!».
5. Vivere pienamente la propria affettività significa non appiattirsi in una realtà esclusiva ma aprirsi, forti della dimensione di coppia, al mondo.
SCOPO PER LA MATTINATA: Cosa cerchiamo nelle nostre relazioni? Siamo pienamente capaci di relazioni autentiche? Quanto mettiamo in gioco di noi stessi in queste relazioni? Siamo realmente noi stessi o ci svendiamo per essere accettati, accolti, benvoluti?
Attività: POKER!
Un mazzo di carte, ciascuna con provocazioni sulle relazioni; le provocazioni possono essere positive o negative. I ragazzi tengono le carte che rappresentano il proprio modo di relazionarsi; scartano invece, discutendole, le carte che non ritengono rappresentative. Quest’ultime possono essere riciclate dagli altri.
SCOPO PER IL POMERIGGIO: Il vero amore rende liberi, il vero amore ci fa crescere.
Attività: LOVE LINE!
I giovanissimi vivranno l’attività del pomeriggio divisi in sottogruppi sulla base del loro stato sentimentale: quelli che cercano avventure, quelli innamorati non corrisposti (o che cercano “la storia seria”), quelli fidanzati. Viene consegnato ai ragazzi e discusso in sottogruppo uno schema con le diverse forme di amore. A questo punto i giovanissimi si immergeranno in un’esperienza di deserto riflettendo sull’inno alla carità di San Paolo. Le piste di riflessione proposte si differenzieranno a seconda dello stato sentimentale dei ragazzi (una pista per quelli che cercano avventure, due per quelli innamorati non corrisposti e quelli che cercano “la storia seria”, una per quelli fidanzati). Nel corso del deserto ciascuno potrà comporre il proprio inno all’amore che verrà condiviso finalmente nel feedback comune.
Domenica 26 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività per ragazzi e genitori
Pranzo insieme ai genitori
Messa
AMBIENTAZIONE GENERALE: Mi gioco tutto: vedo!
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: SERVIZIO
Attività: EPPURE SERVIRE…
Due testimonianze presenteranno ai giovanissimi diversi aspetti del servizio in AC.
1. Il servizio educativo – essere educatore in Azione Cattolica
2. il servizio alla chiesa da associato – cosa significa, in virtù della propria appartenenza associativa, prestare servizio alla Chiesa?
Clicca su download per scaricare il sussidio in veste grafica
Parrocchie di Stella, San Giacomo della Marca, Ss. Simone e Giuda
Camposcuola Giovanissimi 2007
FULL!!! (mi gioco tutto)
OBIETTIVO GENERALE: VUOTI A PERDERE
Con questo campo ci siamo proposti di indagare i vuoti che possono caratterizzare la vita di un Giovanissimo. Quali sono i principali vuoti che vengono più o meno consapevolmente avvertiti? In cosa consistono effettivamente questi vuoti? Come i Giovanissimi tentano di riempirli? Innanzitutto il vuoto non significa essere privo di qualcosa! Il vuoto vuol dire non potere o non volere partecipare al gioco. Hai i numeri, hai le carte ma non le vuoi giocare. Quando dici è inutile che, quando ti crei delle inutili sovrastrutture o preconcetti, quando non riesci ad amare come Cristo, pienamente uomo, ha amato ....vuol dire che hai qualcosa tra le mani, delle grandi carte, grandi potenzialità, ma…ti rifiuti di giocarle. Così accade per i principali vuoti che caratterizzano la vita dei ragazzi e che ci proponiamo di analizzare, tre atteggiamenti su cui riflettere e che sintetizzano un po’ tutta la vita del ragazzo: fede, speranza e carità (amore verso l’altro, inteso come affettività, e verso gli altri, il servizio). Vivere pienamente fede speranza e carità significa avere il giusto sguardo su tutta la propria vita:
-saper guardare al proprio passato con la libertà della ricerca di senso,
-al proprio presente con fede,
-al proprio futuro di affettività verso l’altro e gli altri.
Tutte le dimensioni della storia di ciascuno vengono prese in esame: il dolore, la fede, la volontà di un amore vero nella dimensione di coppia, la prospettiva delle relazioni quotidiane e del servizio; sapremo condurre i giovanissimi alla capacità di giocarsi tutto???
AMBIENTAZIONE GENERALE:
L’aggancio generale di questi giorni di campo sarà il mondo delle carte. Ciascuna giornata avrà un seme come filo conduttore, in collegamento al tema trattato.
LA STORIA:
La storia trova il suo spazio di lancio nella liturgia quotidiana del mattino e della sera. Ci aiuta a calare le linee essenziali del campo in un lessico familiare e consueto per i ragazzi, declina insomma nel vissuto del quotidiano, il tema della giornata. Faremo riferimento quest’anno ai libri di Fabio Volo.
ATTENZIONI PER LA LITURGIA:
Come di consueto i tempi della giornata saranno scanditi dalla liturgia.
• Sono previste le lodi la mattina e la compieta la sera.
• Una serata sarà dedicata alla veglia alle stelle mentre in un pomeriggio verrà svolta la liturgia penitenziale.
• La celebrazione eucaristica è prevista nell’ultima giornata di campo.
• Durante le lodi verrà distribuita a ciascun partecipante una carta del seme che caratterizza la giornata; proprio sulla carta sarà riportata la provocazione chiave del tema quotidiano.
• Il momento della compieta può essere utilizzato come feedback: ciascuno potrà condividere emozioni, riflessioni esprimendo simbolicamente la propria puntata…quanto mi gioco?
Mercoledì 22 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Arrivi e sistemazione ore 16
Attività ore 17
Serata: gioco
AMBIENTAZIONE GENERALE: Quadri
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: Faremo il quadro della situazione sulle aspettative, le speranze, i progetti, la situazione di vita che i giovanissimi hanno portato con sé all’inizio del campo. Fare il quadro della situazione è indispensabile per calibrare insieme dove possiamo arrivare con questo campo, su quali aspetti delle tematiche insistere maggiormente…insomma per individuare la chiave di volta del campo.
ATTIVITÀ (PRIMA SCELTA): PREVISIONI DEL TEMPO
L’attività, svolta tutti insieme, si divide in tre parti:
1. Che regione sei? Ovvero io e gli altri… Nella prima parte ciascun ragazzo potrà scegliere una regione specifica del mondo assegnandole un senso. Che tipo di regione sono in questo momento? Sono un’isola e dunque mi sento isolato da tutto e da tutti, vivo in un mondo tutto mio circondato dal mare che gli altri devono attraversare per raggiungermi? Sono una penisola e dunque c’è qualcosa o qualcuno che mi tiene ancorato alla terra, alle cose che io ritengo importanti dalle quali solo un terremoto potrebbe smuovermi? Sono una fredda catena montuosa in cui in questo momento c’è spazio solo per neve e ghiaccio e quindi solo in pochi ci si avventurano?
2. Che tempo che fa? Ovvero io e la mia vita…Nella seconda parte ciascuno sarà chiamato a determinare che tempo fa sulla propria regione…splende il sole ovunque e dunque vivo un momento in pace con me stesso e con il mondo (improbabile)? Oppure splende il sole solo in alcune regioni? In tal caso i ragazzi potranno indicare su quali regioni splende il sole e a cosa corrispondono; ad esempio splende il sole sulla costa, nelle regioni calde e pianeggianti dei miei amici ma lassù sulle montagne dei miei genitori fa un freddo…
3. Previsioni del tempo. Ovvero io e il campo…Nella terza ed ultima parte i giovanissimi saranno chiamati a fare le previsioni sulla propria regione; cosa si aspettano dal campo? Dove necessitano maggiormente di sole?
Naturalmente non forniremo ai giovanissimi una traccia per interpretare la simbologia meteorologica e/o geografica lasciando spazio alla loro fantasia ed alla loro libera interpretazione.
ATTIVITÀ (ALTERNATIVA): «APPARECCHIEME»
Ciascun giovanissimo sarà chiamato ad imbandire la tavola della propria vita. Che tipo di tavola sarà apparecchiata? Per quante persone c’è spazio in questo momento nella loro vita? Sarà una tavola curata nei dettagli oppure non avete il tempo per tutto perché in questo momento avete altre priorità? Sarà una cena frugale come quella di chi non ha tempo da perdere o voglia di stare in compagnia o una cena con tante portate da facilitare la conversazione? Sarà un panino mangiato per strada con un groppone di amici o una cenetta romantica per due? E come immaginate la vostra tavola dopo il campo?
Giovedì 23 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività
Serata: gioco
Compieta - notte
AMBIENTAZIONE GENERALE: Fiori
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: VUOTO DI SPERANZA...SARÒ?
In questa giornata condurremo i ragazzi alle radici della speranza cristiana. Cosa vuol dire veramente sperare? Quando si manifesta la vera speranza? Sperare non vuol dire proiettare sogni senza gambe sul proprio futuro ma saper guardare alla propria storia, alle difficoltà incontrate come alle prospettive future con una prospettiva di ricerca del senso. E’ vero: la vita di ciascuno è fatta anche di eventi che apparentemente poco si conciliano con il verbo sperare! Eppure si dice che quando sei in mezzo all’inferno hai solo due possibilità: abituartici o cercare! Cercare un significato vuol dire saper leggere il dolore con libertà. Occorre dunque saper guardare alla propria storia con un’altra prospettiva, la prospettiva di ricerca del senso. Non significa arrogarci il diritto di capire il senso del tutto ma di ricercarlo senza scadere nel fatalismo (è colpa del destino) o nel peggiore provvidenzialismo (Dio ha voluto così)! Cercare un senso vuol dire non attribuire agli altri, alla vita, al destino a Dio la propria mediocrità: questa è la speranza cristiana che nell’amore trova significato ad ogni cosa. Nell’amore trova un senso la morte di Gesù Cristo, nell’amore acquisisce un senso la vita di ciascuno! Sperare vuol dire trovare nell’amore la risposta a quella profonda nostalgia che ciascuno di noi (in fondo in fondo) ha dell’infinito: solo quando hai volato guarderai di più il cielo!!!
SCOPO PER LA MATTINA: Esiste una prospettiva di speranza di fronte alle situazioni apparentemente prive di senso? Eppure l’amore sembra offrire una prospettiva di senso in più ma…è veramente una possibilità oppure è una mera illusione?
ATTIVITÀ: NUOVI ORIZZONTI
Visione del film “La vita è bella”.
Nel film emerge la ricerca della vera speranza attraverso l’amore: ne discuteremo brevemente tutti insieme dopo la visione del film! Quali sentimenti prevalgono alla fine della proiezione?
SCOPO PER IL POMERIGGIO: Nel pomeriggio andiamo a caccia delle situazioni all’interno della nostra vita che ci sono apparse prive di senso. Cosa abbiamo provato? Con chi ce la siamo presa? A chi abbiamo attribuito le colpe? Quali sono state le conseguenze di queste situazioni? Quale il tuo atteggiamento dopo queste situazioni? Siamo riusciti a cercare i fiori in questo deserto? Come leggere queste situazioni alla luce della speranza cristiana?
ATTIVITÀ: MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO
1. Fase
Ciascuno sarà chiamato a interrogarsi sulle situazioni apparentemente prive di senso all’interno della propria vita quindi ad indicare le proprie sofferenze, siano esse vissute o anche solo in prospettiva, su un foglio a forma di carta da gioco (seme fiori). Le riflessioni di ciascun giovanissimo andranno riportate non sul dorso bensì proprio sul lato della carta in cui è riportato il valore ed il rispettivo seme. Una volta terminata questa operazione il giovanissimo girerà la carta dal lato del dorso, in modo da non far leggere quanto scritto nel lato del seme, quindi vi metterà sopra un bicchiere che verrà riempito in base alla speranza presente in quella specifica situazione o più in generale nella propria vita. A questo punto ognuno può raccontare la propria sofferenza e la propria speranza.
2. Fase
Al termine di questa prima fase di confronto viene proposto un brano del Vangelo (Lc. 24, 13-35) che evidenzi il senso della speranza cristiana e dia il via alla seconda fase del confronto. Una possibile pista per il confronto può essere la seguente: come affronto le situazioni evidenziate? Riesco ad avere uno sguardo di speranza? Quali sono le mie prospettive? Riesco a guardare al futuro? Le situazioni di sofferenza possono far crescere? Riesco a vedere i fiori al di sopra del dolore?
Venerdì 24 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività
Pranzo
Deserto e liturgia penitenziale
Serata: veglia alle stelle.
AMBIENTAZIONE GENERALE: Cuori
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: VUOTO DI FEDE... CREDERÒ?
In questa giornata ci proponiamo di condurre i ragazzi ad una giusta immagine di Dio, epurata dagli stereotipi e dalle idee esclusivamente personali. Cercheremo dunque di far scoprire ai giovanissimi non il Dio del supermarket né il Dio allineato e coperto della “religione”, non il Dio dei perbenisti né quello della new age, ma il Dio di Gesù Cristo. Solo la giusta immagine di Dio permette a ciascuno di riscoprire il seme della fede che è dato a tutti e che spesso cade su terreni resi poco fertili da sovrastrutture. Questo Dio, il Dio di Gesù Cristo, il Dio dei Vangeli non può non scaldare il cuore di chiunque!!!
SCOPO PER LA MATTINA: Nella mattinata i ragazzi saranno condotti sulle strade degli stereotipi e delle sovrastrutture che ciascuno ha accolto o creato sull’immagine di Dio.
ATTIVITÀ: IL DIO IN CUI NON CREDO
Verranno proposte ai ragazzi delle provocazioni attraverso il testo “Il Dio in cui non credo” del giornalista cattolico spagnolo Juan Arias. Due saranno i linguaggi di cui ci serviremo:
1. verranno posti dei cartelli in giro per la casa con riportate le varie frasi de “Il Dio in cui non credo”.
2. verrà proiettato un filmato con le stesse frasi.
Nella visione delle immagini e dei cartelli i ragazzi prenderanno appunti o amplieranno con le proprie impressioni i concetti di cui hanno preso visione, riportando il tutto su dei post-it che verranno attaccati su un’icona del volto di Cristo. Le sovrastrutture create da loro stessi, dal pensiero comune, dagli stereotipi oscurano il volto di Gesù rendendo illeggibile la sua vera natura. Il vero volto di Cristo verrà scoperto nel corso della penitenziale in cui ciascun ragazzo, dopo essersi confessato, potrà andare togliere il proprio post-it.
Il Dio in cui non credo
Sì, io non crederò mai in:
il Dio che "sorprenda" l'uomo in un peccato di debolezza.
Il Dio che condanni la materia.
Il Dio incapace di dare una risposta ai problemi gravi di un uomo sincero e onesto che dice piangendo: "non posso".
Il Dio che ami il dolore.
Il Dio che metta la luce rossa alle gioie umane.
Il Dio che sterilizza la ragione dell'uomo.
Il Dio che benedica i nuovi Caini dell'umanità.
Il Dio mago e stregone.
Il Dio che non si lasci dare del tu.
Il Dio nonno di cui si possa abusare.
Il Dio che non abbia bisogno dell'uomo.
Il Dio lotteria in cui si vinca solo a sorte.
Il Dio arbitro che giudichi sempre col regolamento alla mano.
Il Dio solitario.
Il Dio incapace di sorridere di fronte a molte monellerie degli uomini.
Il Dio che "giochi" a condannare.
Il Dio che "mandi" all'inferno.
Il Dio che non sappia aspettare.
Il Dio che esiga sempre dieci agli esami.
Un Dio capace di essere spiegato da una filosofia.
Il Dio che adorano quelli che sono capaci di condannare un uomo.
Il Dio incapace di amare quello che molti disprezzano.
Il Dio incapace di perdonare tante cose che gli uomini condannano.
Il Dio incapace di redimere la miseria.
Il Dio incapace di capire che i "bambini" devono insudiciarsi e sono smemorati.
Il Dio che impedisca all'uomo di crescere, di conquistare, di trasformarsi, di superarsi fino a farsi "quasi un Dio".
Il Dio che esiga dall'uomo, perché creda, di rinunciare a essere uomo.
Il Dio che non accetti una sedia nelle nostre feste umane.
Il Dio che è capito soltanto dai maturi, i sapienti, i sistemati.
Il Dio che non è temuto dai ricchi alla cui porta sta la fame e la miseria.
Il Dio capace di essere accettato e compreso dagli egoisti.
Il Dio onorato da quelli che vanno a messa e continuano a rubare e a calunniare.
Il Dio asettico, elaborato in un gabinetto scientifico da tanti teologi e canonisti.
Il Dio che non sappia scoprire qualcosa della sua bontà, della sua essenza là dove vibra un amore per quanto sbagliato.
Il Dio a cui piaccia la beneficenza di chi non pratica la giustizia.
Il Dio per cui è il medesimo peccato compiacersi alla vista di due belle gambe, distrarsi nelle preghiere, calunniare il prossimo, frodare dal salario gli operai o abusare del potere.
Il Dio che condanni la sessualità.
Il Dio del "me la pagherai".
Il Dio che si penta qualche volta di aver regalato la libertà all'uomo.
Il Dio che preferisca l'ingiustizia al disordine.
Il Dio che si accontenti che l'uomo si metta in ginocchio anche se non lavora.
Il Dio muto e insensibile nella storia di fronte ai problemi angosciosi dell'umanità che soffre.
Il Dio a cui interessano le anime e non gli uomini.
Il Dio morfina per il rinnovamento della terra e speranza soltanto per la vita futura.
Il Dio che crei discepoli che disertano i compiti del mondo e sono indifferenti alla storia dei loro fratelli.
Il Dio di quelli che credono di amare Dio, perché non amano nessuno.
Il Dio che è difeso da quanti non si macchiano mai le mani, non si affacciano mai alla finestra, non si gettano mai nell'acqua.
Il Dio a cui piacciano quelli che dicono sempre: "tutto va bene".
Il Dio di quelli che pretendono che il sacerdote cosparga di acqua benedetta i sepolcri imbiancati delle loro sporche manovre.
Il Dio che giustifichi la guerra.
Il Dio che ponga la legge al di sopra della coscienza.
Il Dio che sostenga una chiesa statica, immobile, incapace di purificarsi, di perfezionarsi e di evolversi.
Il Dio che neghi all'uomo la libertà di peccare.
Il Dio che non continui a scomunicare i nuovi farisei della storia.
Il Dio che non sappia perdonare qualche peccato.
Il Dio che preferisca i ricchi.
Il Dio che "causi" il cancro,
che "invii" la leucemia,
che "renda sterile" la donna
o che "si porti via" il padre di famiglia
che lascia cinque creature nella miseria.
Il Dio che possa essere pregato solo in ginocchio, che si possa incontrare solo in chiesa.
Il Dio che non salvi quanti non lo hanno conosciuto ma lo hanno desiderato e cercato.
Il Dio che "mandi" all'inferno il bambino dopo il suo primo peccato.
Il Dio che non dia all'uomo la possibilità di potersi condannare.
Il Dio per cui l'uomo non sia la misura di tutto il creato.
Il Dio che non vada incontro a chi lo ha abbandonato.
Il Dio incapace di far nuove tutte le cose.
Il Dio che non abbia una parola diversa, personale, propria per ciascun individuo.
Il Dio che non abbia mai pianto per gli uomini.
Il Dio che non sia la luce.
Il Dio che preferisca la purezza all'amore.
Il Dio insensibile di fronte a una rosa.
Il Dio che non possa scoprirsi negli occhi di un bambino o di una bella donna o di una madre che piange.
Il Dio che non sia presente dove vibra l'amore umano.
Il Dio che si sposi con la politica.
Il Dio di quanti pregano perché gli altri lavorino.
Il Dio che non possa essere pregato sulle spiagge.
Il Dio che non si riveli qualche volta a colui che lo desidera onestamente.
Il Dio che distrugga la terra e le cose che l'uomo ama di più invece di trasformarle.
Il Dio che non abbia misteri, che non sia più grande di noi.
Il Dio che per renderci felici ci offra una felicità separata dalla nostra natura umana.
Il Dio che annichilisca per sempre la nostra carne invece di risuscitarla.
Il Dio per cui gli uomini valgono non per ciò che sono ma per ciò che hanno o che rappresentano.
Il Dio che accetti come amico chi passa per la terra senza far felice nessuno.
Il Dio che non possieda la generosità del sole che bacia quando tocca, i fiori e il concime.
Il Dio incapace di divinizzare l'uomo facendolo sedere alla sua tavola e dandogli la sua eredità.
Il Dio che non sappia offrire un paradiso in cui noi ci sentiamo fratelli e in cui la luce non venga
solo dal sole e dalle stelle ma soprattutto dagli uomini che amano.
Il Dio che non sia l'amore e che non sappia trasformare in amore quanto tocca.
Il Dio che abbracciando l'uomo già qui sulla terra non sappia comunicargli il gusto, la gioia, il piacere, la dolce sensazione di tutti gli amori umani messi insieme.
Il Dio incapace di innamorare l'uomo.
Il Dio che non si sia fatto vero uomo con tutte le sue conseguenze.
Il Dio che non sia nato dal ventre di una donna.
Il Dio che non abbia regalato agli uomini la sua stessa madre.
Il Dio nel quale io non possa sperare contro ogni speranza.
Sì, il mio Dio è l'altro Dio.
SCOPO PER IL POMERIGGIO: Nel pomeriggio i ragazzi accompagnati dal sacerdote saranno aiutati a definire la giusta immagine di Dio: il Dio di Gesù Cristo.
ATTIVITÀ: IL DIO DI GESÙ CRISTO
Proponiamo per il pomeriggio una liturgia penitenziale all’interno del deserto. Al termine del deserto, dopo la confessione, ciascun ragazzo andrà a staccare il proprio post-it dall’immagine di Gesù e potrà comporre uno scritto sul suo nuovo credo personale: “Io credo.....”
Sabato 25 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività
Serata di gala e festa ed elezione Attenzione Annuale
AMBIENTAZIONE GENERALE: Picche
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: VUOTO DI AFFETTIVITÀ...SUCCEDERÀ?
Ci proponiamo all’interno della giornata di valutare l’affettività in tutte le sue componenti; nella mattina ci soffermeremo nella dimensione più generale, insomma sull’affettività genericamente intesa come relazione. Nel pomeriggio la relazione si fa impegno, progetto di crescita reciproca nella diversità dei sessi e punteremo l’attenzione sulla dimensione di coppia. Ma quanti rischi si corrono nell’affettività, quanto è difficile comprendere alcuni capisaldi per costruire relazioni affettive autentiche. Ne elenchiamo alcuni:
1. l’affettività non è possesso.
2. L’affettività non è innamorarsi dell’amore: è uscire da sé stessi per “perdersi” nell’altro;
3. perdersi significa realizzare pienamente sé stessi, non spersonalizzarsi.
4. Vivere pienamente l’affettività significa essere capaci di costruire relazioni profonde: «ho il ragazzo?». «E di che ci parli?».«BO!».
5. Vivere pienamente la propria affettività significa non appiattirsi in una realtà esclusiva ma aprirsi, forti della dimensione di coppia, al mondo.
SCOPO PER LA MATTINATA: Cosa cerchiamo nelle nostre relazioni? Siamo pienamente capaci di relazioni autentiche? Quanto mettiamo in gioco di noi stessi in queste relazioni? Siamo realmente noi stessi o ci svendiamo per essere accettati, accolti, benvoluti?
Attività: POKER!
Un mazzo di carte, ciascuna con provocazioni sulle relazioni; le provocazioni possono essere positive o negative. I ragazzi tengono le carte che rappresentano il proprio modo di relazionarsi; scartano invece, discutendole, le carte che non ritengono rappresentative. Quest’ultime possono essere riciclate dagli altri.
SCOPO PER IL POMERIGGIO: Il vero amore rende liberi, il vero amore ci fa crescere.
Attività: LOVE LINE!
I giovanissimi vivranno l’attività del pomeriggio divisi in sottogruppi sulla base del loro stato sentimentale: quelli che cercano avventure, quelli innamorati non corrisposti (o che cercano “la storia seria”), quelli fidanzati. Viene consegnato ai ragazzi e discusso in sottogruppo uno schema con le diverse forme di amore. A questo punto i giovanissimi si immergeranno in un’esperienza di deserto riflettendo sull’inno alla carità di San Paolo. Le piste di riflessione proposte si differenzieranno a seconda dello stato sentimentale dei ragazzi (una pista per quelli che cercano avventure, due per quelli innamorati non corrisposti e quelli che cercano “la storia seria”, una per quelli fidanzati). Nel corso del deserto ciascuno potrà comporre il proprio inno all’amore che verrà condiviso finalmente nel feedback comune.
Domenica 26 Agosto 2007
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Sveglia – Lodi - Colazione
Attività per ragazzi e genitori
Pranzo insieme ai genitori
Messa
AMBIENTAZIONE GENERALE: Mi gioco tutto: vedo!
OBIETTIVO GENERALE DELLA GIORNATA: SERVIZIO
Attività: EPPURE SERVIRE…
Due testimonianze presenteranno ai giovanissimi diversi aspetti del servizio in AC.
1. Il servizio educativo – essere educatore in Azione Cattolica
2. il servizio alla chiesa da associato – cosa significa, in virtù della propria appartenenza associativa, prestare servizio alla Chiesa?
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