ore 02.05
Azione Cattolica dei Ragazzi
diocesi di Ascoli Piceno
Veglia per la Pace ACR
Questa veglia vuole essere un’occasione di preghiera per tutta la città, con la convinzione che la pace sia un bene per tutti e la Parola di Dio questa sera riesca a gettare semi di verità per una nuova civiltà dell’amore.
Meditazione, silenzio e canto ci faranno compagnia per vegliare la pace e rivolgerci a Dio per implorare da Lui la vera Pace.
C. Nel Nome del Padre.
T. Amen.
C. La gloria e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo siano con tutti voi.
T. Amen.
Canto: Quale Gioia
Introduzione e saluto di S.E.R. Silvano Montevecchi
Preghiera
Avevo una scatola di colori
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il giallo
per le sabbie ardenti.
Ma avevo l’arancio
per la gioia della vita
ed il verde per i germogli e i nidi,
ed il celeste
per i chiari cieli
splendenti,
ed il rosa per il sogno
ed il riposo.
Mi sono seduto
e ho dipinto la pace
(T. Sorex 13 anni, Israele)
“Il fascino della Povertà” - Introduzione
Al giorno d'oggi abbiamo numerosi esempi del fatto che il possedere e l'acquistare senza limiti è diventato modo di vivere di numerose persone, e gli esempi più significativi li abbiamo dai personaggi di successo, soprattutto quelli del mondo dello spettacolo. Se però guardiamo indietro nel tempo, ci troviamo colpiti da un uomo passato alla storia per l'esatto opposto: donare tutto ciò che si ha, fino a rimanere con una sola tonaca rappezzata. Il suo nome era Francesco d'Assisi.
Attraverso la preghiera, il silenzio e l'ascolto della parola, Francesco aveva compreso che Dio voleva che diventasse povero, così aveva fatto della povertà un vero e proprio modo di vivere; in questo senso era duro con se stesso e duro nell'esigere coerenza e radicalità nei suoi frati. Egli intuisce che per essere felice e libero non deve attaccarsi ai beni materiali: dall'inizio della sua vita religiosa fino alla morte ebbe come sua ricchezza una tunica, un cingolo e calzoni, non ebbe altro.
Francesco riteneva che la santa povertà rendesse l'uomo pronto ad ogni obbedienza e robusto alle fatiche; non avendo egli niente di terreno, niente poteva attaccare il suo cuore. La frase che era solito dire ai confratelli era: "Il motivo principale per cui vale la pena essere poveri è per essere liberi: la povertà rende liberi."
La povertà di Francesco era vissuta senza sconti: questo nasceva dal desiderio profondo di imitare il Signore Gesù e di contestare un mondo materialista e consumista: egli odiava il comportamento della gente del suo tempo che badava troppo all'esteriorità, come è abitudine ai giorni nostri. Per lui il benessere e le comodità erano "il diavolo", lo allontanavano dal Signore e lo rendevano pigro nella vita. Il benessere uccide l'essere.
La vita di Francesco fu allo stesso tempo straordinaria e radicale, ricca di aiuto incondizionato ai più poveri e di atti clamorosi verso i ricchi: ancora oggi questa sua esistenza vissuta senza mezze misure continua a provocare e rimprovera la nostra vita così tanto appesantita.
Canto: Semina la Pace
Preghiera
Signore,
come hai fatto con Francesco d’Assisi,
svuotami di me e riempimi di Te.
Svuotami delle mie idee e del mio sapere,
riempimi della Tua umiltà, della Tua volontà,della Tua scienza.
Svuota i miei occhi di ciò che credono di vedere,
le mie mani di ciò che tengono,
le mie spalle dai pesi che opprimono,
le mie orecchie dai rumori che le stordiscono,
il mio cuore stanco di amare così male.
E quando sarò svuotato di me
sarò finalmente pronto ad amarTi
ed essere un seme di pace
insieme ai miei fratelli nel mondo.
Il fascino del Coraggio - Introduzione
Francesco è per noi l’esempio di coraggio perché non ha mollato mai, né ceduto nel portare avanti a tutti i costi il progetto di Dio sulla sua vita.
Ha lottato contro il volere del padre e di tutti coloro che avrebbero voluto bloccarlo, scoraggiarlo e distoglierlo dal desiderio di seguire Gesù.
Tutti lo consideravano un pazzo, ma lui ha saputo resistere perché non voleva che la sua vita venisse condizionata dagli altri. Francesco ha avuto un grande fegato nel mostrarsi agli altri cambiato, nel morire per poter rinascere a vita nuova.
Ci insegna a non aver mai paura. Non dobbiamo temere nulla e nessuno; siamo spesso bloccati dal giudizio degli altri, ci accontentiamo di fare una vita troppo normale, vuota e superficiale. Francesco invece vuole una vita straordinaria per realizzare il progetto d’amore che Dio vuole per lui.
Qual era il suo segreto?
Il suo segreto era la preghiera. Superava tutte le paure pregando, perché con Dio era più forte e audace. Più si indeboliva fisicamente più sembrava forte nello spirito grazie a Dio.
Spesso noi abbiamo paura perché siamo i primi a non vivere ciò che predichiamo, invece Francesco non ha mai avuto timore di quello che diceva perché tutte le sue parole nascevano dall’esperienza. Le sue prediche toccavano il cuore perché nascevano dalla vita. Contagiava tutti i suoi compagni. Vogliamo essere anche noi contagiati dalla sua vita, vogliamo anche noi rischiare maggiormente per il Signore.
Francesco ci dice: “Non abbiate paura di essere ritenuti insignificanti o squilibrati, ma annunciate con coraggio e semplicità la penitenza. Abbiate fiducia nel Signore che ha vinto il mondo.”
Coreografia: Cerca una mano
Preghiera
Signore,
siamo catturati dalla paura,
paura che ci segue sempre in tutto quello che facciamo,
paura di sbagliare,
di rischiare per qualcosa di bello,
di restare delusi.
Concedi a noi
il coraggio nel testimoniarti,
forza nell’amarti
e nel servire i nostri fratelli.
Aiutaci a non accontentarci di una “vita normale”,
troppo normale.
Dacci il coraggio di diventare come “pazzi”
agli occhi del mondo,
per realizzare il progetto d’amore
che tu hai su di noi.
Il fascino della Preghiera - Introduzione
Che cosa è per noi la Preghiera? Per alcuni è un dovere, per altri un’abitudine, per altri ancora un’inutile perdita di tempo. Per Francesco la preghiera è un pieno formidabile di Dio. La preghiera gli fa apparire inutili le cose che prima pensava indispensabili e gli rende importanti cose che neanche considerava.
Per Francesco la preghiera è un parlare direttamente con Dio in maniera semplice e sincera: Dio è per lui una persona viva; presente e vicina: è Signore, Giudice, Padre, Amico, Sposo, e non un Dio astratto, indifferente, muto e sordo.
S. Francesco vede nella preghiera il suo porto sicuro. Quando si accinge a pregare cerca il silenzio e la solitudine; non ama mettersi in mostra e la sua non è una preghiera sterile, esibizionista o ipocrita: è un vero e proprio rapporto d’Amore.
Ai tempi di S. Francesco non esistevano libri che aiutassero a pregare: Francesco promuove un libro speciale, il libro della croce di Cristo, che si fondava sull’esempio e sulla parola del Padre, un libro che anche gli analfabeti potevano leggere !!!
S. Francesco esorta a pregare senza stancarsi mai: la preghiera deve diventare il “pane quotidiano”, la medicina speciale per chiunque sia triste e malinconico. S. Francesco e i suoi primi compagni, infatti; non smettevano mai di pregare e lodare il Signore; ringraziavano Dio per il bene fatto e piangevano amaramente per le colpe commesse. La preghiera trasformava la loro vita; pur nella tribolazione vivevano nella modestia, nella concordia e nella costante serenità.
Canto: San Francesco
Preghiera
Tu, Signore Dio Nostro,
fai davvero bene tutte le cose
le prepari con pazienza…
cominci da lontano.
Chi aveva mai pensato
che chiamando Abramo
all’amicizia con te,
tu preparavi la mia salvezza,
pensavi a me dentro la mia famiglia,
la mia parrocchia, il gruppo ACR.
Sei davvero un Dio
pieno di misericordia,
un Dio che non delude,
che ad ogni momento
si china su di me e mi soccorre,
come ha fatto con il suo popolo,
come fa ogni giorno
con tutta l’umanità.
Aiutami a “magnificarti”
con la mia vita, a fare della mia vita
un canto di riconoscenza e di gioia.
Amen
INNO ACR
Mani per tutti… tutti per mano
Presentazione delle candidature
per il premio “Nobel Pace ACR”
…per Sarajevo
Il 4 settembre ’99 viene inaugurata la scuola interetnica di Stup, uno dei quartieri più danneggiati dalla guerra. La scuola, che ospita circa 130 bambini, idealmente è la “scuola dell’AC”, perché rappresenta la speranza, la rinascita e quindi la ricostruzione, diventate realtà grazie all’impegno della nostra associazione.
Al convegno delle Presidenze diocesane (febbraio 2000) mons. Pero Sudar ci invita a continuare questa amicizia attraverso nuove forme e modalità (promozione di gemellaggi tra comunità parrocchiali e diocesane italiane e parrocchie della Bosnia Erzegovina, sostegno alle scuole,…). Nascono nel 2001 un depliant e un video per presentare quanto fatto fino ad allora e condurre un’opera di sensibilizzazione per dire ancora una volta ai nostri amici “Mi smo s vama” (Siamo con voi). L’operazione è ancora in corso…
…per la Sierra Leone
In occasione del Giubileo dei Bambini del 2 gennaio 2000 viene conosciuta da tutti la drammatica realtà dei bambini soldato della Sierra Leone. L’ACR, durante i pellegrinaggi regionali, lancia, come gesto concreto di solidarietà, la campagna “Un sogno di pace” per la liberazione di questi ragazzi. Sono tante le iniziative di generosità messe in atto dalla diocesi e il sogno comincia a diventare realtà…
Nella primavera del 2001, per dare continuità alla solidarietà l’ACR rilancia l’impegno per i bambini soldato: “Ad occhi aperti sognando la pace” è un numero speciale dei giornalini per informare sulle opere già realizzate e promuovere nuove idee per… non smettere di sognare!
…per la Terra Santa con “Colori di pace”
Gennaio 2002: l’ACR dedica il proprio impegno per il Mese della Pace a promuovere la solidarietà di tutti i ragazzi verso i coetanei in Terra Santa che vivono la tragedia della mancanza di dialogo tra Palestinesi e Israeliani e, attualmente, l’orrore della guerra. Tuttora in corso, questa iniziativa prevede la realizzazione da parte di tutti i ragazzi dell’ACR di disegni da inviare ai loro amici della Terra Santa, perché sia un appello dei più piccoli ai più grandi per far tacere le armi e per porre fine all’odio. Il Centro nazionale è quasi sommerso dai disegni, ma c’è sempre spazio per… Colori di pace !!!
…mani tese
Iniziativa Pace 2003 !!!
Premiazione “Nobel Pace ACR”
Preghiera
Signore fa che le nostre mani possano essere:
mani che salutano
mani che gioiscono
per le cose buone degli altri
mani che si aprano per darsi
mani per toccare
mani per lavorare
mani per nutrire
mani libere
mani in preghiera
mani che perdonano
mani che realizzano i nostri ideali
mani generose
mani che rimangono nell’anonimato
quando fanno dei regali.
Benedizione del Vescovo
Canto : Jubilate Deo omnis terra
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