ore 17.50
GIOVANNI D'ERCOLE Vescovo di Ascoli Piceno
Ascoli Piceno, 29 aprile 2019 Prot. N.° 58/2019
Caro don Bernardo e don Paolo!
Cari fratelli e sorelle della comunità parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo e della parrocchia della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa del Comune di Monsampolo.
1. La visita pastorale che mi ha visto vivere con voi dal 24 al 31 marzo u.s., è stata una forte esperienza di fraterna condivisione. L'aver consumato i pasti con voi in diverse famiglie e l'aver potuto dormire nella casa parrocchiale grazie alla vostra disponibilità, mi ha fatto meglio conoscere la realtà e le sfumature esistenti tra le comunità parrocchiali di Monsampolo e di Stella di Monsampolo, oltre che apprezzare l'ospitalità e i legami di fiducia che esistono tra i sacerdoti e la gente. A Monsampolo ho notato come Don Paolo Simonetti, giovane sacerdote, stia entrando nel cuore degli anziani e dei ragazzi e lo incoraggio a proseguire nel cammino di integrazione con la comunità, avendo a cuore il bene dell'intera popolazione. Don Bernardo non abbandona mai Don Paolo e, da buon padre e maestro, lo accompagna sempre. Caro don Bernardo, prosegui ad aiutare il giovane a crescere nel sapersi relazionare con tutti, e guidalo a prendere coscienza della nostra missione. I presbiteri, ministri della Parola, non chiedono alla gente di aderire alla loro persona ma di guardare e tendere a Gesù Cristo. Questo vale soprattutto nel rapporto con i ragazzi verso i quali più che amici siamo chiamati ad essere guide comprensive ma sagge, salde e autorevoli, contemperando la tenerezza con la fermezza. Tutti, in modo speciale le nuove generazioni, attendono da noi capacità di ascolto e guardano non tanto ai nostri consigli quanto piuttosto alla nostra coerente testimonianza cristiana.
2. Noto con piacere che state lavorando molto con i ragazzi e i giovani grazie all'Azione Cattolica presente da molti anni in parrocchia. Del resto è l'unica associazione cattolica, se ho ben capito, a essere ufficialmente riconosciuta. Ciò può risultare utile da una parte ma occorre vegliare perché non si chiuda in sé stessa. Il percorso formativo proposto dalla parrocchia deve educare giovani e adulti a operare come missionari nel territorio. Questo ho avuto modo di ribadire all'incontro con il Consiglio pastorale composto in massima parte da membri dell'Azione Cattolica. Ho apprezzato la validità di quanto da sempre si fa e ho voluto incoraggiare tutti ad aprirsi sempre più al territorio come veri missionari nella nostra società, sempre meno attenta alla fede cristiana. Del resto a Stella di Monsampolo ci sono nuovi quartieri, abitati da famiglie ancora non perfettamente integrate, ed è presente da diverso tempo un buon numero di giovani immigrati, per lo più africani. Nella scuola elementare, specie in prima classe, ho notato un significativo numero di bambini non originari del nostro Paese, il che invita a rendersi conto che il volto di questo territorio sta cambiando. Occorre prendere coscienza di questi mutamenti sociali e intervenire come ci è possibile, avendo a cuore il messaggio che ci propone la parabola del Buon Samaritano.
3. Monsampolo, Stella di Monsampolo, Sant'Egidio e altre frazioni minori, rappresentano un Comune in trasformazione. Nei suoi 50 anni di permanenza come parroco, don Bernardo ha registrato il succedersi di tre diverse generazioni: contadini un tempo, poi il boom delle fabbriche, oggi la crisi del lavoro e 1' invecchiamento della popolazione. Arrivano anche giovani coppie, ma lavorando altrove, considerano Stella piuttosto come "dormitorio". Cambia così il volto della comunità, per cui si impone la ricerca di nuove strategie pastorali ed è bene seguire il ripetuto invito di Papa Francesco a "uscire" di chiesa e incontrare le famiglie nella loro totale realtà. La visita ai malati a Monsampolo come a Stella mi ha permesso di conoscere le situazioni di sofferenza e di generosità presenti nelle case. Vedere anziani accuditi con amore mi ha commosso e ho pensato a quanta fede e a quanto amore si vive pur tra molte difficoltà e dolore in quelle case. Ho potuto inoltre rendermi conto della crisi legata alla mancanza del lavoro (ringrazio qui le attività industriali e commerciali che ho potuto visitare). Con piacere ho notato che i locali annessi alla chiesa di Stella di Monsampolo sono una casa aperta, dove veramente tutti, adulti e ragazzi possono intrattenersi fino a tarda sera, e, cosa che mi piace rimarcare, il parroco dà loro le chiavi facendo sì che i locali parrocchiali siano considerati come la casa di tutti. Alcuni aspetti positivi e talune problematiche, sia a Monsampolo che a Stella, interessano le famiglie e sono emersi nell' incontro con i genitori dei ragazzi che seguono la catechesi in parrocchia. Le famiglie chiedono aiuto ai sacerdoti e agli operatori pastorali.
4. Riporto in proposito quanto è emerso nel dialogo con i genitori. Essi chiedono che insegnino ai bambini ad aprire il cuore a Dio, superando la visione della Fede come sola adesione a delle regole religiose da seguire; sollecitano a coinvolgere i bambini nelle attività pastorali e nella liturgia; sentono che in questo momento bisogna spendersi per difendere e promuovere il valore della vita. Avvertono la necessità di educare i ragazzi a valorizzare il senso della vera amicizia tra di loro e di attivarli attraverso "belle cose" in modo da non sentirsi forzati a venire in chiesa. Più di qualcuno ha fatto notare che è irrinunciabile coinvolgere i genitori nella catechesi ed è utile studiare il modo per cominciare a realizzarlo, senza dimenticare che la fede, la carità e la catechesi camminano insieme. Quanto mai utile è stato conoscere l'associazione Kairos che svolge una preziosa opera di presenza di carità fra le persone più indigenti. Incoraggio a coinvolgere sempre più la comunità in questo servizio ai poveri che può e deve dare un volto rinnovato a tutta la Chiesa. E poi opportuno che le due comunità parrocchiali inizino un percorso di attività comuni, sia in campo liturgico che catechetico e caritativo. Essendo limitrofe, accompagnare le due comunità a lavorare insieme costituisce uno degli obiettivi più significativi dell'impegno pastorale che può essere facilmente attuato, purché con responsabile gradualità. Un traguardo possibile è tendere a coinvolgere i genitori dei bambini e dei ragazzi per la catechesi di entrambe le parrocchie, cercando alcuni momenti di comune condivisione. Camminare insieme è un valore aggiunto nella maturazione della fede. Accanto a questo mi permetto di segnalare come opportuno anche un più stretto collegamento tra la scuola e la parrocchia. Il trasferimento della scuola media da Monsampolo a Stella è stato percepito come un disagio per la comunità di Monsampolo con ricadute negative anche sul versante economico per le poche attività presenti. Tuttavia occorre guardare anche al positivo: permette ai ragazzi di conoscersi meglio e di frequentarsi di più e questo vale anche per le famiglie. In questo campo possono attivarsi utili e graduali iniziative suggerite da un'attenta analisi delle reali esigenze della gente e dalla docilità all'azione dello Spirito Santo.
5. Nei giorni della settimana, secondo un programma studiato con intelligenza, ho potuto celebrare in tutte le chiese, valorizzando soprattutto la celebrazione domenicale della Santa Messa che costituisce il cuore della comunità. Non ho avuto tuttavia tempo sufficiente per affrontare il tema della liturgia in modo specifico. Ricordo in proposito l'opportunità di valorizzare alcuni segni della celebrazione, e in particolare di curare molto i lettori seguendo i suggerimenti che vengono dall'Ufficio liturgico diocesano. Avrei voluto anche soffermarmi a riflettere sul ruolo della Corale che deve sentirsi ed essere effettivamente al servizio dell'assemblea. Per questo è importante che la scelta dei canti avvenga in armonia con la liturgia e l'assemblea sia coinvolta nel canto, specie per quanto riguardo le parti fisse della messa. Cito in proposito le parole di Papa Francesco alle corali riunite in Vaticano in occasione della festa di Santa Cecilia, nel novembre scorso: «Siate animatori del canto di tutta l'assemblea e non sostituitevi a essa, privando il popolo di Dio di cantare con voi e di dare testimonianza di una preghiera ecclesiale e comunitaria». Come pure mi permetto ricordare che è bene sempre consacrare le ostie necessarie alla Comunità e conservare nel tabernacolo solo il quantitativo utile per gli ammalati e per ogni emergenza. La visita ai malati che ho potuto fare con don Paolo a Stella e con Giuseppina a Monsampolo, mi ha fatto notare la cura e l'attenzione che avete per chi soffre. Mi permetto di suggerire, come già avviene in altre parrocchie, di promuovere l'istituzione dei ministri straordinari della Comunione i quali, al termine della celebrazione domenicale, ricevuta la benedizione dal celebrante, si recano dai malati, portando loro la Santa Comunione, facendoli cosi partecipi della stessa Celebrazione Eucaristica.
6. Caro don Bernardo e don Paolo, ogni mattina quando è stato possibile, ho gustato la recita del Rosario alle 7:30 a Stella seguita dall' ascolto della Parola di Dio. Pregare è dare linfa vitale alla vostra vita spirituale, e ascoltare la Parola di Dio è luce che illumina le nostre esistenze e dà pace ai nostri cuori. Incontri di ascolto della Parola, Lectio divina, sono utili momenti di crescita nella fede e consiglio di estenderli nelle famiglie raccogliendo in una casa più nuclei familiari. Pregare è necessario per sostenere il cammino della parrocchia e per invocare il dono della comunione e dell'unità per l'intera comunità civile, alla vigilia di un confronto elettorale, che auspico sia sereno e proficuo. Il Signore vi guidi nel vostro ministero e vi aiuti a mettere insieme ogni risorsa con pazienza e perseveranza. Infine vorrei ancora una volta incoraggiarvi a proseguire nel cammino dell'unità e della piena collaborazione fra le due parrocchie affidate alla vostra cura pastorale. Mi è parso un segno promettente il fatto che diverse attività siano coordinate in parrocchia dalle tre catechiste, inserite a pieno titolo nell'Associazione Kairos, l'una aderente al Movimento Diocesano, l'altra all'Azione Cattolica e la terza al Cammino Neocatecumenale. Sono per me l'icona di come una parrocchia possa camminare nella diversità a pari livello, senza escludere ma includendo, non emarginando ma valorizzando tutti. Vi auguro di crescere nell'intesa fraterna diventando un esempio virtuoso di sempre più salda e fraterna collaborazione. Affido questo alla Madonna, titolare delle vostre due parrocchie. A Lei affido in particolare il seminarista Luca Censori, che ha mosso con generosità il primo passo verso l'ordine sacro proprio durante la celebrazione conclusiva della visita pastorale. Possa Maria, Madre della Chiesa, suscitare sante vocazioni al ministero, alla vita consacrata e al servizio della nostra Diocesi. Ringrazio ancora una volta dell'accoglienza e della premura che tutti e sempre mi avete dimostrato. Il Signore vi ricompensi! Con questi sentimenti invoco su di voi la benedizione di Dio e auguro a voi e all'intera Comunità parrocchiale di Monsampolo e Stella di Monsampolo di godere i frutti della Pasqua che abbiamo celebrato.
Il vostro vescovo.
Giovanni D'Ercole