
ore 12.46
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Azione Cattolica Italiana
diocesi di Ascoli Piceno
CAMPO GIOVANISSIMI
19/23 Agosto 2009
SONO VIVO?!
IDEA DI FONDO:
Il tema centrale del Campo è la LIBERTÀ.
Il catechismo della Chiesa Cattolica la definisce così:
1731 La libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di
fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate. Grazie al libero arbitrio
ciascuno dispone di sé. La libertà è nell'uomo una forza di crescita e di maturazione nella
verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra
beatitudine.
1732 Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica
la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel
cammino di perfezione oppure di venir meno e di peccare. Essa contraddistingue gli atti
propriamente umani. Diventa sorgente di lode o di biasimo, di merito o di demerito.
1733 Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. Non c'è vera libertà se non al servizio
del bene e della giustizia. La scelta della disobbedienza e del male è un abuso della libertà e
conduce alla schiavitù del peccato [Cf Rm 6,17 ]
1734 La libertà rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari. Il
progresso nella virtù, la conoscenza del bene e l'ascesi accrescono il dominio della volontà
sui propri atti.
1735 L'imputabilità e la responsabilità di un'azione possono essere sminuite o annullate
dall'ignoranza, dall'inavvertenza, dalla violenza, dal timore, dalle abitudini, dagli affetti smodati
e da altri fattori psichici oppure sociali.
1736 Ogni atto voluto direttamente è da imputarsi a chi lo compie.
Il Signore infatti chiede ad Adamo dopo il peccato nel giardino: “Che hai fatto?” (Gen 3,13). Così pure a Caino [Cf Gen 4,10 ]. Altrettanto fa il profeta Natan con il re Davide dopo
l'adulterio commesso con la moglie di Uria e l'assassinio di quest'ultimo [Cf 2Sam 12,7-15].
Un'azione può essere indirettamente volontaria quando è conseguenza di una negligenza
riguardo a ciò che si sarebbe dovuto conoscere o fare, per esempio un incidente provocato
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da una ignoranza del codice stradale.
1737 Un effetto può essere tollerato senza che sia voluto da colui che agisce; per esempio lo
sfinimento di una madre al capezzale del figlio ammalato. L'effetto dannoso non è imputabile
se non è stato voluto né come fine né come mezzo dell'azione, come può essere la morte
incontrata nel portare soccorso a una persona in pericolo. Perché l'effetto dannoso sia
imputabile, bisogna che sia prevedibile e che colui che agisce abbia la possibilità di evitarlo; è
il caso, per esempio, di un omicidio commesso da un conducente in stato di ubriachezza.
1738 La libertà si esercita nei rapporti tra gli esseri umani. Ogni persona umana, creata ad
immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere riconosciuta come un essere libero e
responsabile. Tutti hanno verso ciascuno il dovere di questo rispetto. Il diritto all'esercizio
della libertà è un'esigenza inseparabile dalla dignità della persona umana, particolarmente in
campo morale e religioso [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 2]. Tale diritto deve
essere civilmente riconosciuto e tutelato nei limiti del bene comune e dell'ordine pubblico [Cf
Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 2].
Il testo di riferimento è la Lettera di Giacomo. In ciascuna giornata verrà presentato un
personaggio dell’Azione Cattolica che ben si presta ad esemplificare il tema trattato.
Le GIORNATE in sintesi:
Libertà divisa in tre ambiti:
Spiritualità
Ecclesialità
Relazionale