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AZIONE CATTOLICA DEI RAGAZZI – DIOCESI DI ASCOLI PICENO
Beato Te! 2 giorni di spiritualità per ragazzi delle medie
“THE TERMINAL” ovvero “COLLOCAZIONE PROVVISORIA”.
Proposta di adorazione della Croce con le parole di don Tonino Bello.
Cos’è il Terminal? Il terminal in un aereoporto è la parte più vicina alle aree di parcheggio per le auto dei passeggeri in partenza, fermate d'autobus e di taxi, talvolta stazioni ferroviarie o metropolitane per consentire un collegamento veloce con le località più prossime. Il terminal di un grande aeroporto civile moderno contiene al suo interno tutto quello che serve per le operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, dai banchi del check-in, dalle postazioni di controllo dei documenti e di imbarco, dalla dogana (nel caso di aeroporti internazionali) ai servizi relativi ai bagagli. Il terminal è un luogo “provvisorio”, nel terminal non si vive: è un luogo di imbarco verso le destinazioni desiderate.
I ragazzi troverranno fuori dalla cappellina le loro valigie vuote. Le pietre della zavorra invece sono posizionate sotto la croce: le nostre croci quotidiane, le affidiamo a Gesù perché con lui possiamo accoglierle con amore e per amore, trasformandole così in occasione di Resurrezione.
Canto Iniziale
Introduzione
C. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
Canto: Emanuel
C. Cari ragazzi, non siamo riuniti per celebrare un anniversario nostalgico: il Signore Gesù è già il risorto vittorioso della morte, non è prigioniero di uno dei miliardi di sepolcri della terra. Siamo chiamati ad un momento ricco di speranza, animato dalla contemplazione di un sacrificio compiuto per puro amore. Uniamoci al cammino di Gesù raccontatoci nella sua passione ed adoriamo la sua croce.
L. Nel Duomo vecchio di Molfetta c'è un grande crocifisso di terracotta. L'ha donato, qualche anno fa, uno scultore del luogo. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l'ha addossato alla parete della sagrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta: "collocazione provvisoria".
La scritta che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell'opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il crocifisso da lì, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito. Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce, non solo quella di Cristo.
Durante la lettura viene apposto sulla Croce un cartoncino con su scritto “collocazione provvisoria”.
La Parola
Salmo 16 (a cori alterni)
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
2 Ho detto al Signore: "Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene".
3 Agli idoli del paese,
agli dèi potenti andava tutto il mio favore.
Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero.
Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
5 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
6 Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi:
la mia eredità è stupenda.
7 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
8 Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
9 Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
10 perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
11 Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Dal Vangelo di Luca (23, 13-47)
23Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. 24Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. 25Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. 28Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. 29Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". 30
Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!",e alle colline: "Copriteci!". 31
Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?". 32Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
33Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 34
Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno". Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: "Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto". 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto 37e dicevano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". 38Sopra di lui c'era anche una scritta: "Costui è il re dei Giudei".
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". 40L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". 42E disse: "Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno". 43Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso".
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, 45perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. 46 Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo, spirò. 47Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: "Veramente quest'uomo era giusto".
Riflessione di chi presiede
Invocazioni
C. Il Signore ci invita ad affidare a Lui le nostre croci. Quanta fatica nel farcene quotidianamente carico. Quanta fatica nell’accogliere con amore e per amore le nostre croci! Eppure il Signore ci dice: «Io sono accanto a te, coraggio!». Alle invocazioni rispondiamo: Signore, mi affido a Te.
L. Coraggio tu che soffri inchiodato su una carrozzella.
T. Signore, mi affido a Te.
L. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell'abbandono.
T. Signore, mi affido a Te.
L. Non imprecare, tu che vedi distruggere le persone che ami, giorno dopo giorno, da un male che non perdona.
T. Signore, mi affido a Te.
L. Asciugati le lacrime, tu che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici.
T. Signore, mi affido a Te.
L. Non abbatterti, tu che non sei calcolato da nessuno, che non sei creduto dalla gente e che, invece del pane, sei costretto a ingoiare bocconi di amarezza.
T. Signore, mi affido a Te.
Adorazione della croce.
Canto: Servo per amore
L. Coraggio. La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre "collocazione provvisoria ". Il calvario, dove essa è piantata, non è zona residenziale. Anche il vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce. C'è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo. "Da mezzanotte fino alle tre di pomeriggio, si fece buio su tutta la terra". Forse è la frase più scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose. Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili, il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla terra. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di quell'orario, c'è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio. Coraggio fratello che soffri. C'è anche per te una deposizione dalla croce. È Gesù che schioda dal legno la tua mano. È il suo volto amico che sfiora con un bacio la tua fronte. Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori e il sole della pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.
Preghiera conclusiva
La via della croce, o Gesù,
non basta imboccarla,
bisogna chinarsi a terra e baciarla.
Essa è il luogo sacro dove tu Signore
Ti manifesti per quello che sei: amore infinito.
La tua croce, Gesù,
non basta caricarla sulle spalle e accettarla giorno per giorno,
bisogna abbracciarla
perché essa lasci posto alla luce della Resurrezione.
C – Preghiamo
O Dio, che nel tuo amore di Padre ti accosti alla sofferenza di tutti gli uomini e li unisci alla Pasqua del tuo Figlio, rendici puri e forti nelle prove, perché sull’esempio di Cristo impariamo a condividere con i fratelli il mistero del dolore, illuminati dalla speranza che ci salva e ci dona la gioia vera. Per Cristo nostro Signore.
T - Amen.
Benedizione
Canto: Re di gloria