01 luglio 1996 ore 22.44
Traccia per il deserto – A misura di giovani e giovanissimi. Campo diocesano 1996
01 luglio 1996
ore 22.44

Traccia di riflessione per il deserto
A cura di Don Andrea Tanchi


"Ognuno di noi si è avvicinato all'AC nel corso della sua storia di ragazzo o di giovane, una storia che è sempre originale e diversa. Viene però per ciascuno di noi un momento in cui si desidera fare il punto, mettere in ordine le esperienze fatte e le intuizioni affinché lungo la strada, per
riuscire a vedere con chiarezza che cosa vuol dire, in fin dei conti, essere un giovane o una giovane di Azione Cattolica. Viene la voglia di capire bene cos'e ciò per cui lavoriamo, quali sogni abbiamo, qual è il nostro progetto, chi siamo noi giovani di AC. Tutte le nostre storie originali hanno la stessa radice. Siamo giovani credenti. La radice di ogni nostra storia e 1'incontro con Gesù, il Cristo, il Signore della vita........."

LA PREGHIERA
".......... Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli.".......".                          Lc., 11,1

Gesù, pur essendo continuamente unito al Padre, dava molto tempo alla preghiera. Al mattino, alla sera, la notte, partiva per pregare.
Sono convinto che il tempo che gratuitamente do a Dio è finalmente il tempo più prezioso che do anche ai miei fratelli perché mi permette di andare verso di loro con Lui, in Lui e per mezzo di Lui?
Ho un angolo di preghiera nella mia casa, nella mia stanza?
Ho un orario di preghiera?
Qual e il motto della mia vita: "Prega e poi fa quello che puoi" oppure "Fai tutto quello che puoi e se ti avanza tempo, quindi quasi mai, prega"?
Prego da povero come il pubblicano o da ricco come il fariseo?
Mi preoccupo solo di fare benne preghiere o soprattutto di divenire tutto una preghiera, una comunione, una condivisione concreta?

LA CARITÀ
".......Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormora vano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". Gesù rispose:
"Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati........."
Lc 5,29-31

Gesù dava molto tempo ai malati, ai sofferenti, ai bisognosi, ai peccatori, agli scomunicati, agli ultimi.
Che tempo do io ai miei fratelli e alle sorelle che hanno bisogno del mio aiuto, della mia amicizia, della mia compassione?
A chi do di preferenza il mio tempo?
Helder Camara diceva: "Finché tu aiuterai i poveri, tutti ti loderanno ma dal momento che con loro cercherai di scoprire le cause delle loro povertà, allora tutti ti perseguiteranno". Impiego il mio tempo anche a scoprire queste cause e a lottare contro di esse oltre che ad aiutare in modo spicciolo chi ha bisogno?
Che cosa sto facendo per sovvertire la logica ingiusta del vivere quotidiano e camminare in modo solidale e alternativo?

LA FORMAZIONE
".....I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo 1'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre
riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte......"
Lc 2,41-4

Gesù dava molto tempo alla formazione della folla.
Che tempo do io alla mia formazione umana e religiosa?
Che tempo do io allo studio della Parola di Dio?
Di quale concreta utilità è in questo senso il gruppo di AC a cui appartieni?
Come vivo il mio essere di Azione Cattolica?

LA RELAZIONE
".........Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti
avrebbe dato acqua vita".........."
Gv. 4, 7-10

Gesù dava molto tempo all'amicizia, alla relazione, agli incontri personali.
Che tempo sto dando io a relazioni profonde e gratuite?
Le mie troppe cose da fare non mi stanno forse facendo perdere il senso della relazione, della gratuita, dell'amicizia con i miei familiari innanzitutto e poi anche con gli altri?

GESÙ VIVEVA IL SUO TEMPO ALL’INTERNO DI UN RAPPORTO D’AMORE
Come sto vivendo il mio tempo?
Lo vivo come un dovere, una morale o come una risposta d'amore ad un Amore che ho incontrato e il cui rapporto mi sforzo di approfondire sempre di più?
Con chi, per chi, per mezzo di chi sto vivendo il mio tempo?
Lo vivo io il mio tempo?
Lo vivo come preghiera, come comunione, come condivisione concreta con i miei fratelli più bisognosi o mi lascio vivere?



"Padre mio,
io mi abbandono a Te:
fa' di me do che ti piace
Qualunque cosa tu faccia di me
ti ringrazio.
Sono pronto a tutto,
accetto tutto,
perché la tua volontà si compia in me
e in tutte le tue creature.
Non desidero niente altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani,
te la dono, mio Dio,
con tutto 1'amore del mio cuore,
perché ti amo.
Ed è per me una esigenza d'amore
il donarmi,
il rimettermi nelle tue mani
senza misura,
con una confidenza infinita,
poiché tu se il Padre mio."